Il gazzettino ornitologico (dal 4 agosto 2023)

16set23 ore10:35
Di norma non pubblico mai locandine che pubblicizzino le varie mostre, lo faccio in questo caso perché i forlivesi hanno dimostrato, già da tempo, di avere il coraggio di rendere pubblica la composizione della giuria prima che gli stessi allevatori si iscrivano.
Lo trovo un atto di correttezza che va senz'altro enfatizzato e che dovrebbe essere copiato da tutti gli altri organizzatori.
Siccome ci sono giudici bravi, altri meno bravi ed altri ancora totalmente inadeguati, ogni allevatore, osservando la giuria, potrà decidere se partecipare o meno.
15set23 ore09:10 Molto bene!
Al Dott. Lorenzo Crosta, già eletto per conto della Regione Umbria nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, nella commissione scientifica CITES, si è aggiunto il Dott. Marco Bedin, ottimo veterinario di Monselice (PD).
Leggi qui (>>>) l'articolo su anmvi.
Auguro buon lavoro ad entrambi!!
14set23 ore10:04 Torno a ringraziare Orazio Curci per il suo utile intervento che ha raccolto unanime approvazione.
Io credo che la situazione sia talmente chiara che non esistano contrari, se non quelli che hanno in allevamento nigrigenis e lilianae grossi come polli. In ogni caso chi è contrario potrebbe arricchire il Gazzettino con un suo intervento.

Alcuni amici si lamentano perchè il "Gazzettino a tempo determinato" langue .... E' vero, purtroppo in questo periodo sono molto impegnato nella ricostruzione della casa ed ho poco tempo da trascorrere sul PC.
Anche voi, però, non mi state dando un grosso contributo, a parte le infinite informazioni che mi passate ma che non posso pubblicare in quanto non documentabili, per il resto ... il piatto piange....
E poi, anche se il fucile non spara tutti i giorni, è sempre lì pronto a sparare non appena ce ne sarà bisogno...
 
12set23 ore08:55 Pubblico volentieri un utile contributo dell'amico Orazio Curci, giudice FOI e giudice internazionale COM, sul tema delle "taglie":
Buongiorno Daniele
leggendo il tuo blog sono rimasto colpito dal post che hai pubblicato in data  09/09/2013 e dall'interessante quesito in esso contenuto riguardo il dilemma sul gigantismo della taglia per alcune Specie. A tal proposito volevo fare alcune mie personali  considerazioni come allevatore e Giudice ornitologico. Concordo con te sull'opportunità di mantenere e selezionare le taglia nei parametri attuali per i seguenti motivi:
l' Agapornis nigrigenis e L'Agapornis lilianae (e comprenderei anche il Forpus coelestis) hanno proprio nella loro piccola taglia di cm. 13,5  (cm 13 per i Forpus coelestis) i loro punti forza e bellezza nel presentarsi come delle vere e proprie miniature che li discosta dagli altri Psittaciformi. Inoltre un accrescimento della taglia comporterebbe un "appesantimento" con conseguente difetti nella voce portamento e tipo strutturale. Pertanto un esemplare che si presenta fuori taglia secondo me andrebbe penalizzate in ambedue le voci coinvolte ( ricordo che la taglia va penalizzata sia in difetto che in eccesso).
In pratica una miniatura non può diventare un affresco se vogliamo sintetizzare il concetto.
Inoltre  questa maggiorazione può comportare uno "slabbramento" dei colori specie nel nigrigenis con conseguente perdita del colore e della forma tondeggiante degli angoli del cuoricino pettorale estendendoli in maniera anomala verso i lati del collo come una stoffa diradata dal troppo tirare.
In ultimo una considerazione di carattere etico: abbiamo già visto le conseguenze del gigantismo rispetto alla rusticità, prolificità e vivacità in altri uccelli e cito l'esempio del pappagallino ondulato, dei diamante mandarino anche in parte nei roseicollis e non mi sembra il caso di continuare su quella strada.
Altro punto di domanda è la uniformità di giudizi sia in sede nazionale che internazionale (che tra l'altro non godono di nessuno standard). Nella situazione attuale si rischia che un esemplare magari vincitore di un Campionato Nazionale venga magari penalizzato in un Mondiale e ciò è quanto di peggio possa accadere per creare incertezza nella selezione.
D'altronde lo standard dell'ondulato di colore  in questa voce testualmente recita: taglia di cm. 17  misurata dall'apice della testa all'estremità della coda, taglie inferiori e soprattutto superiori saranno penalizzate pertanto non vedo perchè debbano esserci differenze nel giudizio degli altri uccelli.
E' compito della CTN vigilare sull'osservanza di quanto ha scritto o consultare i Giudici per eventuali variazioni. Inoltre la stessa dovrebbe farsi promotrice tramite la F.O.I. affinchè la COM  si doti di Standard e  regole scritte sull'uniformità totale dei giudizi in fase Internazionale (ma su tutto ciò nutro i tuoi stessi dubbi).
Mi piacerebbe conoscere magari il parere di altri colleghi (ma anche qui ho i tuoi stessi  dubbi) e degli allevatori e ti propongo se possibile di lanciare un sondaggio sull'argomento.
Saluti
Orazio Curci
10set23 ore13:35 I Carabinieri Forestali CITES hanno sequestrato gli animali del Parco Fattoria del sig. Carimi a Castelvetrano (TP), circa una cinquantina.
Il parco rappresenta, da tempo, un punto di attrazione per la popolazione locale. (>>>)
Certamente vanno regolarizzate tutte le pratiche amministrative, ma mi auguro che il magistrato nomini custode giudiziale lo stesso proprietario e che gli animali non vengano assolutamente spostati in altra sede.
Tutti i casi che mi è capitato di seguire, a partire dal Parco d'Orleans di Palermo, in cui gli animali sono stati affidati in custodia a terzi, hanno fatto una brutta fine!!
09set23 ore08:00
  Il Fischeri opalino cobalto pastello, come previsto, tornerà dal BVA con la medaglia d'oro al collo.
Volevo pubblicare il catalogo del Masters BVA ma non è ancora stato reso pubblico, in ogni caso, complimenti alla nutrita troupe di italiani che hanno partecipato a questa bella manifestazione (circa 2.000 ingabbi di soli Aga) ottenendo risultati davvero lusinghieri.
Colgo l'occasione per fare una considerazione in merito agli standard, a questo punto internazionali, poichè da quando è venuto a meno il BVA con valenza tecnico.scientifica (uscita di scena di Dirk van den Abeele)  che forniva indicazioni per tutti, si sente la necessità di un punto di riferimento al di sopra dei singoli paesi.
Dovrebbe essere una funzione della COM ma, nonostante le battaglie condotte in questo senso a suo tempo, nulla è stato fatto. e temo che nulla si farà.
Faccio un esempio pratico per capirci.
 
Negli ultimi anni si è verificata una rincorsa al gigantismo della taglia praticamente in tutte le specie degli Agapornis, ebbene, per quanto riguarda i nigrigenis ed i lilianae, in Italia, secondo me giustamente, si premia la taglia piccola mentre negli altri paesi si va a sentimento. ognuno li giudica come meglio ritiene opportuno.
Questo comporta un elemento di grave incertezza per gli allevatori che non sanno come orientare la selezione nei propri aviari: verso la taglia piccola o verso quella gigante?
Qualcuno dovrebbe dare una risposta a questo importante quesito, ma temo che resterà insoluto.
 
06set23 ore07:35 Apprendo con incredulità della scomparsa del Dott. Gino Conzo.
I lettori di vecchia data del Gazzettino si ricorderanno certamente dell'interessante discussione che sviluppammo su questa pagine attorno alla "questione del grit".
Da quel confronto nacque un rapporto di stima che mi portò più volte a chiedergli dei pareri, in particolare per quanto riguarda l'esperienza con gli Agapornis pullarius (lui era uno dei pochi che riusciva a riprodurli).
Mi dispiace, mi dispiace davvero.  Ciao Gino.
04set23 ore12:50 Un allevatore gode nel vedere nascere una vita. un cacciatore gode nel vederla morire ....
03set23 ore09:15
Questo è un Fischeri opalino pastello cobalto che sta preparando le valigie per farsi una gitarella ad Aalst (B).
A me piace moltissimo, mostra un cappuccio talmente candido che sembra trattato con la tinta che usano le parrucchiere. (ogni riferimento a fatti realmente accaduti è del tutto casuale)
Peccato che in foto si dimostri nervoso con il collo troppo proteso in avanti perchè in posizione rilassata, sempre a mio parere, é semplicemente perfetto.
Ve lo immaginate se non fosse presente la mutazione pastello ed il colore cobalto potesse mostrarsi in tutta la sua vivacità...
E' un soggetto di Calogero Spinella sul quale ho fatto una importante scommessa unitamente ad un Agapornis lilianae, che potrebbe "bastonare" quelli di Roeder, e ad un Agapornis nigrigenis verde scuro che rasenta la perfezione.
Sono davvero curioso di vedere come andrà a finire.....
01set23 ore09:30
Questa foto mi riempie di gioia: rappresenta una testimonianza di uno dei successi del mio blog e mio personale.
E' stata scattata nell'allevamento di Helmut Feldker in Germania, il migliore allevatore di Agapornis canus, e mette in evidenza i risultati che ha ottenuto in merito al recupero della separazione fra la specie canus canus (a destra) e la sottospecie canus ablectaneus (a sinistra).
Ancora non ha raggiunto completamente l'obiettivo, soprattutto per quanto riguarda il canus canus, ma è a buon punto. Il cappuccio dovrebbe essere grigio perla chiaro con soffusioni giallognole attorno al becco e senza velatura violacea.
Anche il colore della pancia e dei fianchi dovrebbe essere di un bel verde brillante, come da foto.
Fino ad una decina di anni fa non esisteva la separazione fra la specie e la sottospecie, né a livello di standard e tanto meno come categorie alle mostre, neppure al BVA. 
In quel periodo allevavo anch'io canus con un certo successo: nel 2012 riuscì a vincere il Best in show al BVA con un bellissimo canus ibridone, ma quando si trattava di predisporre le coppie mi trovavo sempre di fronte al dilemma. seleziono verso il grigio o verso il viola?
Da qui la mia campagna sul blog per convincere la C.T.N O&aP a predisporre gli standard separati e verso gli organizzatori di mostre per differenziare le categorie di ingabbio.
Devo ringraziare gli organizzatori di Psittacus Forlì che raccolsero subito il mio invito e da lì partì il progetto che è arrivato fino all'allevamento di Feldker, come da foto.
Anch'io tentai di sdoppiare le due mutazioni, grazie ad un maschio canus canus, puro al 90-95%, che mi diede Luciano Socci, ma era troppo vecchio e non riuscii a riprodurre nulla.
Questa foto mi ha risvegliato lo stimolo di ritentare, per cui se riesco a trovare qualche amico che mi faccia compagnia fino al nord della Germania tornerò a visitare Helmut Feldker e me ne porterò qualche coppia. 
31ago23 ore14:20 Venerdì 8 settembre, nel pomeriggio, conosceremo i risultati che i nostri concittadini hanno realizzato al BVA, in Belgio.
Sono veramente curioso, sia perchè ho visto molti becchistorti che gareggeranno, e vorrei confrontare il giudizio dei giudici con le mie valutazioni,  sia perchè quest'anno parteciperanno tantissimi italiani.
Gli allevatori più blasonati ci sono praticamente tutti, l'unico che diserterà, credo per la prima volta, sarà il "Cristoforo Colombo ornitologico", Miriam Bisiacchi, la prima allevatrice che tantissimi anni fa (nel 2003) ebbe l'ardire di spingersi fin lassù.
Ricordo che a quei tempi, noi italiani, prendavamo il catalogo del Masters BVA, ed in base ai risultati si sceglieva l'allevatore da contattare poi si andava a "fare spesa".
Io scelsi Harry Wattel, un ottimo allevatore dal quale portai a casa diversi soggetti, soprattutto roseicollis faccia arancio, che mi servirono per fissare il ceppo dei faccia arancio che tante soddisfazioni mi diede.
Oggi i valori si sono equilibrati e praticamente più nessuno va a comprare nei paesi bassi, magari si fa qualche scambio, ma anche noi italiani possiamo dire di aver raggiunto un buon livello più che competitivo. spero che i risultati dell'imminente Masters non mi smentiscano!
30ago23 ore09:10
Anche la mia controffensiva contro i topastri invasori è stata un flop!!
Nonostante avessi a disposizione armi di ultima generazione particolarmente efficaci  ed installate a regola d'arte nei punti strategici del territorio, non ho beccato manco un topino!!
Questa mattina mi sono alzato di buon ora convinto di raccattare un sacco di morti ed invece ho dovuto constatare, per l'ennesima volta, che i topi di casa mia sono particolarmente astuti.
Hanno evitato con cura tutte le trappole che avevo installato come abitualmente hanno fatto con tutte quelle di vario tipo e con varie esche che ho messo in passato.
Gli somministro grano, riso e girasole avvelenati, ma mangiano solo il girasole perchè il veleno non arriva fino al seme e non muoiono, mentre non toccano il grano ed il riso.
Io credo che la ragione stia nel fatto che mangiando i semi che cadono dalle gabbie (ne hanno a volontà) siano particolarmente sazi.
Ma sono anche intelligenti, lo dimostra il fatto che, se metto mezza mela in terra la divorano, se invece la metto al centro di un'asse spalmata di colla non la toccano.
29ago23 ore13:23 Come promesso ho cercato di approfondire il problema relativo ai prezzi dei mangimi ed ho avuto un interessante colloquio con un qualificato operatore del settore.
Vi sintetizzo quanto è emerso dalla chiacchierata in tre punti:
1) prezzo di mercato dei semi secchi - fino ad ora non si sono verificati cali consistenti e duraturi: alcuni semi sono scesi leggermente (quelli provenienti dall'est Europa, Ucraina, in particolare) mentre altri sono rimasti sostanzialmente inalterati. La scagliola canadese, che rappresenta di gran lunga il seme più importante, ha registrato una leggera flessione, ma corre già voce che la scarsa produzione di quest'anno in Canada sospingerà di nuovo il prezzo al rialzo.
In questo settore, a livello internazionale i broker non sono molti, pertanto il fattore speculativo, in alcune fasi, può incidere anche in maniera importante sulla formazione dei prezzi.
I prezzi dei misti praticati agli allevatori sono leggermente diminuiti ma più per ragioni strategiche commerciali delle varie aziende che per un riequilibrio naturale dei prezzi.
In molti casi le contrazioni dei prezzi sul mercato è stata assorbita dal margine aziendale.
2) i prodotti certificati dal punto di vista sanitario - anche il prezzo di questi ha seguito la dinamica di cui sopra, va però precisato che il costo dell'approvvigionamento è superiore di un 5-10% rispetto a quello dei semi normali. Perciò quando valutiamo e scegliamo il prodotto da acquistare dobbiamo tenere in considerazione che 2-3 euro rappresentano il costo della qualità.
Ho notato che alcune fra le più importanti aziende che cedono prodotti certificati hanno tolto la dichiarazione apposta sul sacco, mi dicono che è stato fatto per ragioni normative e non perchè sia diminuita la qualità del prodotto.
Non è escluso che in futuro tutte le aziende del settore si adeguino a questo comportamento.
3) c'è stato o no un calo degli allevatori? - nonostante la sensazione generale sia quella di un forte abbandono degli allevamenti, i dati delle vendite dei mangimi dicono una cosa diversa.
Sicuramente il settore dei becchistorti e quello degli esotici non è diminuito, anzi.
Pare proprio che le vendite di mangimi siano aumentate, nonostante l'incremento dei prezzi.
Per quanto riguarda invece i canarini, sicuramente il segmento più importante, si è registrato un calo nelle vendite di semi (scagliola) ma potrebbe non essere indicativo in quanto l'elevato aumento del prezzo della scagliola stessa potrebbe avere spinto gli allevatori all'uso di altri tipi di alimentazione (sfarinati, pellettati etc.).
Per avere una risposta a quest'ultima considerazione bisognerebbe chiedere ad un rivenditore di alimenti di tutti i tipi.
Sto pensando a qualcuno che potrebbe rispondere egregiamente al nostro quesito, proverò a chiedergli se è disposto a fare due chiacchiere con il Gazzettino.
27ago23 ore12:25
La controffensiva indirizzata all'esercito di ratti che, negli ultimi tempi, mi ha assediato inizia a dare i suoi frutti.
In foto potete notare un alto ufficiale (era molto grosso e grasso) che è perito nella notte.
Ho intensificato i presidi con girasole avvelenato un po' da tutte le parti, prendendomi tutti i rischi del caso (se mi trasportano qualche chicco dentro alle voliere, sono fritto) ed i risultati si stanno vedendo.
Senza contare che, quando mi arriveranno (se arriveranno) le armi di distruzione di massa che ho ordinato online (una settimana fa) partirà la controffensiva a 360° e per gli invasori non ci sarà nessuna speranza.
Comunque un dubbio mi assale: stanno mangiando delle quantità notevoli di girasole avvelenato (il grano non lo mangiano) e, secondo me dovrebbero essere stati decimati, invece non muoiono o muoiono poco in relazione al consumo.
Non è che di avvelenato c'è solo la buccia del girasole (che non mangiano) e non il seme?
25ago23 ore19:20 Sto cercando di capire come siamo messi con l'andamento degli allevamenti ornitologici.
Mi sono posto questo interrogativo perché molti dei miei amici, nella mia zona, hanno smesso di allevare e mi interessava allargare la valutazione a livello più generale.
Quando qualcuno mi dice di aver chiuso l 'allevamento cerco di comprenderne la ragioni e la risposta è più o meno sempre le stessa: "mi pesa troppo sul bilancio familiare", è sempre più difficile vendere e quando ci si riesce i prezzi sono molto più bassi di quelli del passato, i costi non aumentano più ma restano troppo alti e poi tutta questa incertezza sulle regole che verranno.
La situazione economica del paese non promette nulla di buono: l'inflazione ha falcidiato il potere di acquisto di una consistente fascia sociale, non si prevedono incrementi nè sugli stipendi e neppure sulle pensioni, insomma, nei prossimi tempi il bilancio familiare avrà tutti i suoi problemi di quadratura anche senza le perdite di allevamento.
A mio parere la situazione è abbastanza critica ed ho l'impressione che il trend non si preveda in rialzo.
Ho dato una sbirciata al calendario delle mostre FOI e ne ho tratto l'impressione che rispetto ad anno scorso si sia registrato un certo calo del numero delle manifestazioni.
Nei prossimi giorni cercherò di approfondire l'argomento dei costi dei mangimi, magari con qualche intervista.
23ago23 ore12:45
Il taglio delle remiganti dei pappagalli mi fa imbestialire!!
Gli uomini sono stati dotati di gambe per camminare, i pesci di pinne per nuotare e gli uccelli di ali per volare.
Amputare le ali ad un pappagallo per impedirgli di compiere l'atto più naturale che la natura gli abbia concesso, lo trovo davvero insopportabile.
Senza considerare che si tratta di un reato (maltrattamento degli animali) previsto dall'art.544-ter del Codice Penale che stabilisce sanzioni pesantissime: multa da 5.000 a 30.000 euro oppure arresto da 3 a 18 mesi.
Sarei curioso di conoscere il numero delle sanzioni rilevate negli ultimi anni dai carabinieri forestali considerato che in tutte le fiere di paese si incontra sempre il solito fenomeno con l'inseparabile sulla spalla con le ali tagliate!
22ago23 ore07:30 Per innalzare un po' l'auditel del Gazzettino, un amico mi ha suggerito di rimettere in funzione il "Pasquino", quella famosa pagina riservata alle maronate commesse dai giudici O&aP nel corso dei giudizi.
Mi sembra una buona idea e penso proprio che lo riattiverò. oramai mancano poche settimane all'inizio della stagione mostre perciò cade proprio a fagiolo.
Ovviamente chiedo una corposa collaborazione a tutti voi poiché dovrete scattare foto in gran quantità per documentare gli errori rilevati.
Vi consiglio di catturare errori che siano facilmente ed incontestabilmente dimostrabili: per esempio la presenza del colore viola nel verde non si riesce ad evidenziare in maniera convincente, mentre le zampe nere nei Fischeri lutini (dovrebbero essere carnicine) sono facilmente dimostrabili (con foto decenti).
Ho già dato prova di non fare preferenze e di pubblicare le pistolate anche di giudici con i quali tengo rapporti personali particolarmente amichevoli e la stessa cosa continuerò a fare: è un gioco e va preso come tale.
Anche l'anonimato è tassativamente garantito a tutti coloro che mi invieranno del materiale.

Nota aggiunta: già due amici mi hanno contattato per chiedermi il significato di "maronate". E' un termine romagnolo italianizzato. In Romagna si dice; "aiò fat una marunèda" (ho fatto una cavolata).
Ma siete proprio perfidi .....
20ago23 ore09:30 Voglio ringraziare tutti gli amici che in questi giorni mi hanno suggerito mille soluzioni per accoppare tutti i topi che mi hanno invaso l'allevamento.
Dalla scatola con sola entrata da posizionare lungo i muri, alla trappolina monotopastro con esca speciale, alle bustine irresistibili.
Insomma, tante soluzioni che in alcun caso procureranno danno agli uccelli,
Ho già fatto alcuni ordini su amazonne ed altri li farò nei prossimi giorni.
Vi saprò poi dire quale risulterà essere la migliore, grazie ancora!!
18ago23 ore08:28
Chi l'avrebbe mai detto che le Ara ararauna fossero dei predatori carnivori!!
Sorpresona questa mattina quando ho aperto la mangiatoia: un bel topastro, mangiato per metà, faceva bella mostra di se in mezzo ai semi.
Mai avrei immaginato che un Ara fosse capace di prendere e di uccidere un topo, tra l'altro, i topi mangiano di notte quando le ara dormono, e ancor più sorpresa desta il fatto che ne hanno mangiato la metà (il maschio perchè aveva il becco insanguinato).
Temevo che i danni causati dall'uragano (brecce in diversi muri) avessero spinto i topi fino al primo piano dove sono alloggiati la maggior parte dei miei pappi, ora ne ho la conferma.
Sono seriamente preoccupato perchè cacciarli via sarà un'impresa ardua, non so proprio come fare, perchè l'unico veleno che mangiano (il girasole avvelenato) lo trasportano dappertutto e anche dentro le voliere.
Hanno la possibilità di cibarsi dei semi che cadono in terra dalle gabbie che preferiscono a qualsiasi altro tipo di esca.
Le uniche trappole che funzionano (per i topi piccoli) sono quelle basculanti ma quelle in commercio (di plastica) si inceppano subito.
Se qualcuno ha qualche consiglio .... Grazie
16ago23 ore18:20
Visto che siamo in tema di mangimi ne approfitto per darvi un altro consiglio; alimentate i vostri uccelli con sementi certificate da un punto di vista sanitario!!
Nonostante acquisti un prodotto che dichiara in apposita etichetta la propria salubrità, quando mi capita di passare davanti all'IZS di Lugo ne porto un sacchetto a fare analizzare.
Come vedete dal referto, le muffe, i miceti e i lieviti sono presenti in quantità minima.
Cominciano a nuocere quando superano le 10.000 ufc/gr.
Il maggior costo rispetto ai misti normali (anche di 4-5 euri a sacco) viene ampiamente ripagato dallo stato di salute dei vostri animali.
Comunque per curiosità, provate a fare analizzare i semi che state usando: portatene un sacchettino all'IZS della vostra zona e chiedete analisi per miceti, muffe e lieviti.
Con poche decina di euro vi toglierete un'utile curiosità.
15ago23 ore07:15
Sembra che funzioni per davvero ... però non garantisco!
Ogni anno nel periodo estivo i sacchi di misto si riempiono di "farfalline della farina". non sono nocive per i nostri beniamini ma, i filamenti che lasciano con le loro uova e imbrattati di feci, fanno proprio schifo.
Un amico mi ha detto che per evitarle e sufficiente mettere dei rami di alloro.
Con tutte le perplessità del caso, li ho messi e devo dire che, a tutt'oggi, non ho ancora visto farfalline.
Magari domani apro un sacco e lo trovo pieno di insetti...
14ago23 ore07:20
"Ed eccoli i miei gioielli" disse Cornelia, madre dei Gracchi.
Questa è la coppietta di Agapornis pullarius che l'amico Luciano Socci mi ha ceduto, affinchè possa tentare di esaudire il sogno di ogni allevatore: svezzare un novello di pullarius!!
Di pullarius ce ne sono pochissimi in giro e gli allevatori, a livello europeo, che riescono a riprodurli non superano le dita delle mani.
Per evitare il contatto con gli altri pappagalli e per scongiurare il rischio che contraggano patologie abbastanza frequenti, che sarebbero, per loro, letali, li ho alloggiati in una volieretta nel mio studio.
E' stata una scelta molto azzeccata perchè così ho la possibilità di osservarli nei loro comportamenti ogni volta che mi siedo davanti al computer.
Sono docilissimi, sicuramente la specie più tranquilla fra tutti gli Agapornis e restano completamente indifferenti alla mia presenza. Un vero spettacolo, altro che TV!!!
Luciano Socci, da Roma, è il "padre" indiscusso di questa meravigliosa specie di inseparabili.
I primi tre esemplari (due maschi ed una femmina) che arrivarono in Italia, finirono casualmente a casa sua nel lontano 1982.
Negli anni successivi riuscì a procurarsene un'altra decina (le importazioni erano ancora possibili) ma non riuscì a riprodurli nonostante avesse trovato un buon equilibrio alimentare.
Il primo pullus lo vide nel 1999, ben 17 anni dopo, dopo aver inventato una vera e propria genialata di nido.
Aveva tentato con nidi di ogni tipo, forma e dimensione ma mai erano stati presi in considerazione, finché un giorno, osservando dei muratori che nell'appartamento di fronte al suo stavano coibentando una stanza con pannelli di sughero, ed avendo letto poco prima che in natura nidificano all'interno dei termitai dove il movimento dell'aria è particolare, pensò ad un nido in sughero.
Fu questa la geniale intuizione che ne avviò la riproduzione in cattività, che resta comunque particolarmente complessa.
Caro Lucio, in due parole ho sintetizzato ciò che tu potresti rendere permanente in bel libro autobiografico affinché il tuo importante bagaglio di esperienze non venga perso. 
13ago23 ore09:40
Circola ancora in rete questo schifoso manifesto dei nostri amici animalardi; un vero e proprio capolavoro di mistificazione e di falsità!!
Hanno preso il simbolo dei pappagalli per eccellenza (Ara ararauna) che tutti conoscono, poi gli hanno appiccicato sotto una affermazione sostanzialmente vera, se riferita alle catture ed ai prelievi dai nidi fatte dai bracconieri e dai contrabbandieri, per poi destinarli a mercati diversi da quello europeo, perchè in Europa è fatto divieto di importazione da oltre 20 anni.
Quindi hanno furbescamente accostato questo dramma al possesso degli animali esotici invocandone una Legge che lo vieti.
 Questi sono proprio bastardi dentro!
Una mia amica sostiene che ci siano gli estremi per la diffamazione, io nutro qualche dubbio.
So che fra i lettori del Gazzettino c'è anche qualche legale, magari potrebbe darci un parere, gratuitamente, ovviamente.
Quest'ultima battuta non è casuale ...
12ago23 ore08:05 Questa mattina il Gazzettino si è svegliato gongolando per il grande successo di visibilità che ha ottenuto ieri: dalle 17 in poi su Facebook si vedeva praticamente solo lui!!
Voglio ringraziare tutti gli amici che hanno contribuito a promuoverlo attraverso le condivisioni, una per tutti, la corrispondente del Gazzettino da Carmagnola, Marinella Lutri.
Il numero degli ospiti che hanno visionato l'intervista a Briziarelli è stato veramente alto, peccato che non abbia messo il contatore sulla pagina linkata da EmaF, così sono sfuggiti alla conta tutti coloro che sono entrati direttamente sulla pagina dell'intervista.
In ogni caso, considerato che coloro che sono transitati dal sito sono stati circa 300, almeno altrettanti, ma sicuramente di più, sono rimasti anonimi. Direi pertanto che non meno di 600 lettori lo hanno letto.
Voglio ringraziare Luca Briziarelli e Dario Loreti per la fiducia che hanno concesso al Gazzettino, ma soprattutto per il grande lavoro che stanno facendo per tutti noi allevatori.
Mi sono riletto più volte l'intervista e ne ho tratto la convinzione che molto è stato fatto e che abbiamo concrete possibilità di ottenere buoni risultati nei prossimi mesi.... e anni.
Dobbiamo crederci, ma dobbiamo soprattutto evitare di fare i fenomeni e i capricciosi, se non tireremo tutti dalla stessa parte il rischio di finire fuori strada c'é tutto.
Sono orgoglioso del mio Gazzettino e non mi pento di averlo rimesso in edicola, perchè sono convinto che ieri abbia fornito il suo contributo per rimettere le cose a posto"
11ago23 ore17:00 Come preannunciato qualche giorno fa, ho il piacere di pubblicare una interessantissima intervista che Luca Briziarelli (Presidente EmaF) ha rilasciato al Gazzettino ornitologico.
Lo ringrazio molto e voglio riportare, qui si seguito, la frase conclusiva della sua intervista che trovo estremamente puntuale:
"Mi auguro che oltre al Governo, possano comprenderlo anche tutte le forze politiche che siedono in Parlamento, sia di maggioranza che di opposizione, perché il nostro settore è un patrimonio comune e vorremmo che la nostra richiesta di approvazione di una Legge Quadro venisse appoggiata da tutti, anche perché la naturale conseguenza di aver riconosciuto all'interno della Costituzione che la Repubblica "tutela l'ambiente, le biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni" non passa per l'introduzione di divieti assoluti di dubbia utilità, ma per l'approvazione di leggi e regole chiare in grado di migliorare la realtà"

                                  Per leggere l'intervista clicca qui >>>

11ago23 ore11:00

Caro Marco Bolognini, ti propongo di darci del “tu” perché fra allevatori è d’obbligo.

Quando ho parlato di funghi non mi riferivo di certo al tuo Comitato, so bene quando e’ nato e conosco altrettanto bene gli sforzi (inutili) che sono stati compiuti a quel tempo per evitare che le strade si divaricassero. Purtroppo è andata così.

Ho colto l’occasione di linkare il tuo video per mostrare concretamente cosa succede quando ognuno va per la propria strada pur perseguendo lo stesso fine.

Mentre tu inviti gli allevatori a recarsi senza indugi presso le ASL per iscriversi, la FOI ha chiesto alla ASL della Brianza di ritirare il comunicato con il quale impartiva le istruzioni per le iscrizioni.

Se poi consideriamo che il nostro avversario è uno solo, forte, attrezzato sia legalmente che finanziariamente, che da tanti anni ha messo i piedi dentro ai Ministeri, mentre noi stiamo tentando di difenderci a ranghi scomposti e disuniti, la lotta appare decisamene impari.

Inoltre, si offre agli allevatori (già poco informati e/o informati male) un immagine davvero poco edificante.

Se hai letto il Gazzettino fin qui, ti sarai reso conto che dal primo giorno ho scritto per cercare di dare indicazioni il più possibile precise (sempre considerata la mia ignoranza giuridica) ma soprattutto per promuovere e stimolare atteggiamenti unitari fra tutti gli attori del nostro campo.

Ti confesso che mi costa tanto, perchè la mia natura mi porterebbe a prendere tutti a randellate, ma anche se mi costa, continuerò a farlo.

Io sono un convinto sostenitore di EmaF perché vedo in questo gruppo la capacità di incidere concretamente nei centri di potere che contano (ma di questo ne parlerò in un intervento apposito nei prossimi giorni) e sono altrettanto convinto che i rappresentanti di noi allevatori debbano almeno cercare di concordare le azioni da promuovere.

 

11ago23 ore06:10

Ho ricevuto questa e-mail da Marco Bolognini, che ringrazio e pubblico volentieri.

Appena ho due minuti provo a dargli una risposta.

 

Buonasera Sig. Zoli,

                mi hanno riferito essere stato citato in un Suo articolo all’interno del Gazzettino Ornitologico del quale Le confido essere un lettore da tempo, quindi preliminarmente colgo l’occasione di complimentarmi.

Dopo attenta lettura, nel ringraziare per il link al video che ho prodotto e sul contenuto del quale come è ovvio e giusto si può essere in accordo o meno, sono con questa mail a sottolineare un dettaglio che mi preme.

Il Comitato Nazionale Difesa Animali Familiari è stato fondato il 21 Maggio 2022 e grazie al lavoro e al contributo di molti oggi rappresenta un gruppo coeso di lavoro a livello nazionale che mal si colloca nella categoria di funghi spuntati con la complicità della calura estiva.

 

Il Suo articolo, posso assicurare, non ha minimamente intaccato il mio interesse nel Gazzettino Ornitologico, tuttavia mi preme rappresentare quanto sopra per un senso di rispetto e di gratitudine verso coloro che hanno permesso al Comitato di crescere fino ai traguardi odierni, così come sono certo che avrà la bontà di integrare quanto esposto nel suo spazio web a dimostrazione della Sua buona fede.

 

Grazie per l’attenzione

 

Marco Bolognini - CNDAF

 

10ago23 ore18:28
Opss. E' con grande piacere che ricevo una tirata d'orecchi da un amico, molto preparato, che segue il Gazzettino (mi auguro con continuità perchè la cosa mi da sicurezza) e che mi fa notare che l'entrata in vigore della Decreto è il 14 giugno 2023. ossia, dopo 30 giorni dalla pubblicazione in G.U. e non dopo 180 giorni.
I 180 giorni sono quelli concessi alle Asl per potersi adeguare alla normativa stessa.
Quella della Brianza ha battuto ogni record presentandosi al traguardo in solitudine, sono però curioso di verificare l'intero ordine di arrivo.
Mi sbaglierò, ma sono convinto che molte ASL arriveranno fuori tempo massimo oppure si ritireranno ancor prima del traguardo.
10ago23 ore14:05 Sarà anche per colpa della stagione ma ultimamente nascono come funghi comitati, associazioni, gruppi, tutti dichiaratamente in difesa degli allevamenti amatoriali.
Vi linko un video di Parrotfactory (https://youtu.be/gHLVGt9xa0k) con il quale si invitano gli allevatori a registrarsi alla BDN (Banca Dati Nazionale) presso la propria ASL, fin da subito tanto, prima o poi, quello sarà il punto di arrivo. (stranissimo e personalissimo concetto che non condivido)
Di opinione letteralmente opposta è la FOI, dato che proprio qualche giorno fa ha presentato alla ASL della Brianza un ricorso per la revoca della comunicazione per la registrazione alla BDN da quest'ultima recentemente diramato.
Questo è la dimostrazione più macroscopica possibile delle conseguenze che può causare la frammentazione delle rappresentanze nel nostro mondo amatoriale.
In questo momento i dirigenti della LAV se ne staranno andando in spiaggia considerato che non c'è alcun bisogno del loro intervento, dato che stiamo facendo tutto da soli.
In merito alla situazione il mio pensiero è questo: la Legge decorre dal 14 giugno 2023 ed entra in vigore dopo 180 giorni (nessuno nel frattempo potrà fare sanzioni) per cui non chiederò nessun codice e aspetterò di vedere come si evolverà la situazione.
Vi rammento che EmaF sta lavorando in silenzio affinchè in questi 180 giorni le cose possano volgere a nostro favore ed io sono fiducioso ...
09ago23 ore6:00 Ogni tanto date un occhio al Gazzettino perchè presto vi regalerò una bella sorpresa!!
07ago23
ore19:35
Ho letto la richiesta di revoca che la FOI ha inviato alla ATS della Brianza in merito alla pubblicazione con la quale si imponeva l'obbligo per gli allevatori di ottenere il codice di allevamento.
Io non ho le competenze giuridiche per potere entrare nel merito del documento, tuttavia ho notato che ancora una volta la FOI va avanti, a testa bassa, per la propria strada.
EmaF non viene presa in considerazione e non ne sono stati neppure informati i responsabili!!
Una roba del genere andava assolutamente concordata soprattutto in considerazione del fatto che EmaF sta portando avanti azioni proprio su quella materia li.
Io credo che non si possa più andare avanti in questo modo, ho cercato di stimolare il confronto per recuperare un rapporto di collaborazione che, a quanto pare, è definitivamente tramontato.
A mio avviso l'intero gruppo dirigente FOI, con l'atteggiamento che ha assunto, si sta caricando sulle spalle una grossa responsabilità!!!!!
Io credo che sia ora di chiarire la situazione anche pubblicamente, pertanto invierò una e-mail a Luca Briziarelli con la quale gli chiederò la disponibilità a rispondere ad alcune mie domande.
07ago23
ore14:10
Sabato 22 agosto un uragano mi ha devastato la casa distruggendomi, tra l'altro, il tetto.
Mentre questa mattina sollevavo un mucchio di tegole rotte ho notato il nido di un passero con dentro i resti della mamma e almeno di quattro piccoli quasi pronti per spiccare il volo.
Mi ha fatto una gran tenerezza soprattutto nel constatare che avevano usato le penne e le piume dei miei Ara per foderare il nido.
Purtroppo i gravissimi danni alle piante hanno devastato tutti i nidi degli uccelli che in questo periodo erano in piena attività.
Ho perso di sicuro due nidi di cardellini (uso sul giuggiolo e uno sull'albicocco) che non ho trovato da nessuna parte e non so cosa contenessero ed è pure stato abbattuto il nido di una coppia di tortore dal collare che avevano nidificato in cima ad un'acacia.
 
07ago23
ore06:04
Il contatore delle visite questa mattina segna 704,397, ieri, indicava 704.004, ciò significa che nelle ultime 24 ore il Gazzettino è stato letto da ben 393 visitatori.
Un vero e proprio record! Questi livelli sono stati raggiunti in passato solo in occasione di accadimenti particolari.
Grazie a tutti!!
07ago23
ore06:04
Solo per gli allevatori di Agapornis.
Come ogni anno il Club BVA organizza il proprio Masters ad Aalst (Belgio) dove sono esposti solo ed esclusivamente Agapornis (oltre 2.000 esemplari) provenienti dai migliori allevamenti di tutta Europa.
Io l'ho sempre considerato il Masters dell'Università: gli allevatori che riescono ad entrare nel catalogo della mostra (in pratica soggetti giudicati oltre 90 p.ti) si posso considerare "allevatori certificati CE".
Invito i colleghi animati da certe ambizioni a provare questa esperienza.
Ho avuto occasione di osservare gli uccelli che due importanti italici allevatori (Calogero Spinella e Agostino Culletta) iscriveranno al concorso e sono certo che torneranno a casa con un sacco di medaglie al collo e magari anche qualche Best in show.
C'è ancora tempo per le iscrizioni e coloro che fossero intenzionati a partecipare possono prendere contatti con un convogliatore che provvederà al trasporto e a tutte le operazioni di ingabbio/sgabbio.
Chi è interessato può chiedermi in privato il contatto con il convogliatore.
Una considerazione finale: 10 anni fa si andava timidamente in Belgio con la speranza di ben figurare, oggi si va per vincere!!
06ago23
ore05:40

“Il leone non attacca mai la preda forte e in branco, ma quella debole e isolata”

La traduzione letterale del mio slogan è: la LAV non attacca mai i cacciatori perché sono rappresentati da una lobbie potente e trasversale (e prenderebbe le botte), ma attacca i nostri allevamenti amatoriali perché siamo deboli e divisi.

L’intenzione di questa lettera è quella di stimolare alcune pacate riflessioni sulla situazione che si è venuta a determinare, senza intenzione di voler esacerbare ulteriormente gli animi.

La indirizzo a tutti gli allevatori, ma in particolare ai dirigenti della FOI.

Devo premettere che nel corso degli anni la FOI non ha mai ritenuto strategica la propria presenza nelle sedi ministeriali ed i contatti sono stati praticamente inesistenti, mentre gli animalisti hanno sistematicamente presidiato ed occupato i ministeri e buona parte della politica che li governa.

Sono arrivati persino a firmare accordi di collaborazione con gli organi di controllo (fra la Brambilla ed i Carabinieri del CITES è ancora vigente un accordo in forza del quale gli animalisti prestano l’assistenza e addirittura curano la formazione scolastica) nel più totale disinteresse della FOI e di tutti gli altri.

Ci siamo quindi trovati improvvisamente sotto attacco (Legge 53/21, con la scusa della zoonosi ) totalmente indifesi e completamente isolati.

I dirigenti della FOI hanno avuto il merito di affidare ad esperti esterni alla Federazione, con le competenze adeguate, il compito di aggregare  le associazioni in qualche modo oggetto di questo violento attacco e di riportare la situazione alla normalità.

Ripeto, questo è un merito di cui la FOI dovrebbe orgogliosamente vantarsene: ha costituito EmaF, l’ha sostenuta politicamente e anche finanziariamente.

EmaF, guidata da Luca Briziarelli (ex senatore) e Dario Loreti, con la collaborazione dell’Avv. Dalba, in poco tempo, ha ottenuto risultati estremamente positivi: ha neutralizzato gli effetti del famoso art.14 lett.q della De Petris ed ha permesso che venisse nominato nella Commissione Scientifica CITES il nostro Dott. Crosta grazie ad un’astuta mossa di Luca Briziarelli che ha permesso la nomina stessa tramite la Conferenza Stato-Regioni (in questo caso, come prevedibile, la richiesta è partita dalla regione Umbria, regione natale del Briziarelli).

Poi nel febbraio del 2023 è successo un qualche cosa (che cosa?)  che ha letteralmente stravolto il rapporto di fiducia e di collaborazione che esisteva fra il presidente della FOI ed i dirigenti EmaF, determinando un grave e preoccupante livello di incomunicabilità.

Addirittura il presidente FOI, insieme all’avvocato della Federazione, ha chiesto ed ottenuto un incontro presso un sottosegretario del Ministero della Salute senza nessun coordinamento con EmaF.

A testimoniare questa azione, il presidente e l’avvocato, all’uscita dal Ministero, si sono scattati un selfie aggiungendo in calce parole di grande ottimismo e pubblicandolo sui social.

Ecco, io credo che i dirigenti della FOI dovrebbero alzare lo sguardo e cercare di guardare un po’ più lontano, per esempio, dovrebbero:

1) riappropriarsi orgogliosamente dell'EmaF e comunicare al mondo intero che il socio di maggioranza è la FOI;

2) rafforzare il ruolo di EmaF attraverso l'aggregazione di tutte quelle associazioni /aziende la cui sopravvivenza è legata alle sorti del nostro settore (produttori di mangimi, di gabbie, di medicinali, commercianti grandi e piccoli, etc. etc.), in pratica tutti coloro che occupano gli stand commerciali alla mostra internazionale della SOR. La FOI dovrebbe farsi capofila e promotrice di un'azione di coinvolgimento e di adesione dell'intero settore. Pensiero tutto mio: ha poco senso che siano associati ad EmaF i singoli allevatori, dovrebbero esserlo invece le associazioni degli allevatori dei vari generi (uccelli, serpenti, geki, etc. etc.) e le diverse aziende e professionisti;

3) EmaF deve diventare la nostra associazione di categoria permanente che ci tutela sotto l'aspetto legale e normativo e va, a mio parere, strutturata e rafforzata;

4) non pensiamo che una volta vinta questa battaglia (sempre che si vinca) possiamo tornarcene tranquillamente alle nostre faccende domestiche: gli animalisti non molleranno l'osso facilmente e troveranno mille altre strade per farcela pagare, ma noi dovremo essere pronti e presenti nelle sedi dove nascono le leggi per difendere i nostri diritti. EmaF dovrà condurre una sistematica battaglia in difesa dei nostri allevamenti;

5) la FOI dovrebbe farsi promotrice dell'esportazione del modello EmaF anche in sede europea (COM) poiché i guai non sono solo nostri ma anche di altri paesi. E siccome uno dei contesti più qualificanti per il nostro settore sono le manifestazioni internazionali, non è difficile immaginare che prima o poi il problema si porrà proprio lì.

Ecco, io penso che il ruolo della FOI, oggi, dovrebbe essere questo, poiché oltre a dare prestigio allo stesso gruppo dirigente creerebbe le condizioni per un rafforzamento permanente delle difese del nostro mondo ornitologico.

06 agosto 2023

 

05ago23
ore05:40
Partenza con il botto !!
Nella giornata di ieri i visitatori del Gazzettino sono stati ben 241.
Il merito va a tutti gli amici che lo hanno promosso su Facebook.
Speriamo che sia di buon auspicio per il prossimo futuro!
05ago23
ore05:40
Questo è il momento buono per fare scorta di pannocchie di mais immature.
Sono graditissime a tutti i becchistorti (esclusi i canus) e contengono elementi nutrizionali molto utili.
Io tutti gli anni ne faccio un abbondante scorta che conservo in un freezer dedicato e le somministro tagliandole a rondelle, in particolare nel periodo della riproduzione.
Il grado di maturazione, però, deve essere al punto giusto, ossia di colore giallognolo (vedi foto) e lattiginoso.
Se è ancora bianco, oppure troppo secco, lo mangiano malvolentieri o non lo mangiano affatto.
Colgo l'occasione per ringraziare la mia amica Barbara, che ieri mattina mi ha fatto la gradita sorpresa di portarmele direttamente a casa già belle che raccolte. 

Nota: sono a buon punto con la lettera aperta, domani la pubblico.
 
04ago23
ore06:30
Come precisato in Home Page, su sollecitazione di diversi amici, ho deciso si riattivare ( a tempo determinato) il mio vecchio blog con l'intenzione di apportare un contributo di chiarezza (e mi auguro di non ulteriore litigiosità) in merito alla questione relativa alle misure particolarmente restrittive che si stanno prefigurando per i nostri allevamenti. 
Il D.M. del 7 marzo 2023 pubblicato il 16 marzo 2023, contiene un Manuale Operativo che prevede, tra l'altro, l' obbligo di registrazione degli allevamenti nella Banca Dati Nazionale (BDN) attraverso le competenti ASL/ATS che è ancora in iter procedurale (inoltre il Decreto indica in 180 giorni il tempo necessario per la concreta attivazione della nuova procedura).
In questo lasso di tempo si dovrà lavorare con la massima dedizione ed attenzione per correggere od attenuare quanto previsto dal Decreto.
La conclusione: niente panico e nessuna azione sconsiderata, ci sono ancora buone possibilità di riuscire a raddrizzare la barca, nella speranza che tutti si mettano a remare dalla stessa parte.


Tu sei l'ospite n.  dal 20.06.2003