Lettera aperta a Diego Crovace

Caro Crovace,

nel corso degli ultimi tempi, spesso e volentieri, ti ho tirato in ballo sul mio blog esprimendo sul tuo conto valutazioni, sensazioni ed anche battute che potrebbero sembrare erratiche ed incoerenti, soprattutto agli occhi di coloro che cercano ogni appiglio per la strumentalizzazione.

Tutto ciò anche per la necessaria sintesi che sono costretto a seguire quando inserisco qualche informazione sulle mie “notizie in breve”, il che non aiuta certamente a rappresentare pienamente la precisione e la completezza del mio pensiero. 

Ma veniamo al sodo della questione; io ho sempre sostenuto che l’inserimento di forze fresche all’interno di un sistema consolidato nel tempo, mantenendo al vertice dello stesso colui che l’ha costruito e modellato a propria immagine e somiglianza, non avrebbe portato a nessun sostanziale miglioramento!

Oggi resto della stessa identica opinione, al di là della qualità e delle potenzialità dei nuovi entrati!

L’attuale presidente ha plasmato “la sua bambina” per oltre 20 anni, inculcandole l’educazione che ha ritenuto fosse la migliore possibile ed in assoluta buona fede, sarebbe perciò innaturale che si pretendesse che oggi fosse proprio lui a mettere in discussione e a rivedere radicalmente il proprio operato.

Se il presidente vuole davvero bene alla “sua bambina”, per la sua sopravivenza, dovrebbe avere la forza ed il coraggio di fare un passo indietro per lasciare che altri completino il percorso di crescita necessario per affrontare una realtà profondamente cambiata e non più compatibile con quel tipo di “educazione”.    

Il presidente ha costruito una federazione, proteggendola con muri fortificati ed una serie di norme protezionistiche, che oggi non sono più in grado di reggere il confronto con la crisi economica e con la concorrenza.

Se poi si considera che all’interno del “fortino” non sempre i soldi sono stati spesi con oculatezza (ogni volta che ne ho l'occasione ripeto che la testa è diventata troppo grossa rispetto delle gambe, troppo sottili, che devono sorreggerla) e che gli uomini che sono stati chiamati, nel corso degli anni, alla direzione ed alla gestione del potere sono sempre stati profili compatibili con lo “stile di direzione del capo”, il quadro si complica ulteriormente.

Quelli non compatibili, e magari anche più bravi dei prescelti, sono stati sistematicamente allontanati e marginalizzati.

Nel sistema di cui sopra, Italia Ornitologica rappresenta una delle tante forme di pagamento per i vari “collaboratori” per cui dubito fortemente che la gestione reale possa essere affidata ad altri!.

Con il mio amico Gianni Matranga, su questo argomento, abbiamo discusso più volte ed accanitamente, perché lui era convinto che fosse possibile riqualificarla, seppure parzialmente, mentre io ho sempre sostenuto il contrario, ed al momento pare che il risultato stia volgendo nettamente a mio favore…

Sono del parere che se qualcuno pretende che la nuova compagine riesca ad incidere sulla struttura di base del “vecchio sistema” o è uno sprovveduto altrimenti strumentalizza il tutto per altri fini, magari si potrà anche dare una bella mano di bianco a qualche parete ma di certo non sarà possibile intaccare i muri portanti.

La ragione per la quale ho iniziato a tifare per te è questa: nel sistema FOI si è venuta a creare una situazione particolarmente difficile nel settore giudici che mette in forte disagio, oltre agli stessi giudici, gli allevatori.

Conosco abbastanza bene il settore Ondulati & Psittacidi e mi permetto di dire che mettere le mani su quella roba li… è una gara dura, perché non è questione di qualche uomo, ma di un sistema autoreferenziale che a sua volta si innesta in un altri fino a raggiungere lo stesso vertice.

Nonostante il poco tempo che hai avuto a disposizione per lavorarci sopra mi devo complimentare con te perché sei riuscito a disegnare delle coordinate ben precise che hanno avuto il merito di spegnere il ghigno malizioso che fino a qualche tempo fa appariva sulle facce di molti ed è stato sostituito da una maschera di seria preoccupazione.

Non voglio qui anticipare una serie di indiscrezioni che filtrano dal palazzo imperiale perché non le conosco bene e potrei quindi ingenerare delle incomprensioni, ma mi sembra di aver capito che ci si sta muovendo sulla base di questi tre pilastri: “moralità, rispetto delle regole e competenza”.

Sono convinto che, in questo settore, il presidente ti lasci piena libertà di azione, magari sostenendoti pure, proprio perché è talmente sbragato che così com’è risulta ingestibile per chicchessia, persino per lui.

A questo punto, permettimi di darti un consiglio: cerca di impiegare tutte le tue energie nel percorso di bonifica e di ripristino ambientale del settore giudici, e poni in secondo piano tutte le altre questioni che riguardano il sistema, perchè potrebbero addirittura “indebolirti” e renderti ancor più impervio il cammino.

La questione “giudici-qualità dei giudizi-mostre-insoddisfazione e conseguente allontanamento degli allevatori” credo che sia assolutamente prioritaria rispetto a tutte le altre, ivi compreso Italia Ornitologica (che lo scritto di Valendino sia classificato come “lettera” piuttosto che come “articolo”  e relegato nelle ultime pagine, interessa all’autore e a pochi altri, ma non è sicuramente uno dei principali problemi degli allevatori italiani).

Caro Crovace, spero che questo mio scritto non ti abbia procurato dei danni… e che possa essere utile per una qualche riflessione, soprattutto per quanto riguarda noi allevatori.  

Ricordati però che sono uno di quei tifosi ai quali più che il colore della maglia piace il bel gioco, per cui se del tuo operato non condividerò qualcosa stai pure tranquillo che non ti farò sconti!

Auguri di buon lavoro!!

Daniele Zoli

Castelnuovo Rangone, 04 luglio 2014