Quale misto acquistare?

(aggiornamenti a fondo pagina)

 

(aggiornamento 01.03.2013)

Il post di ieri relativo alle forniture di alimenti ornitologici ha suscitato molto interesse e mi sono arrivate molte info. Premetto che ora sto usando Ornitalia e che dal punto di vista qualitativo non ho nulla da eccepire. Per quanto riguarda i prezzi, invece, nell'ultimo anno ha registrato incrementi non in linea con i maggiori competitors. Sto facendo una indagine di mercato finalizzata alla ricerca della migliore soluzione possibile nel rapporto qualità/prezzo. Per cui chi volesse darmi qualche ulteriore info è sicuramente il benvenuto. Naturalmente, vi terrò aggiornati sulla eventuale soluzione alternativa.

ciao Daniele, il problema della crisi si fa sentire eccome, cambiare mangime lo sappiamo tutti è dura e comporta delle scelte che noi amanti dei nostri allevamenti (e non dei guadagni) dobbiamo deciderci a farlo, io scelgo una strategia che penso possa mettere d’ accordo entrambe le cose.

1) allevare meno.

2) mantenere i prezzi dei nostri soggetti invariati ( anzi, sarebbe da aumentarli).

 

Credo che il grande errore che tutti abbiamo commesso sia sempre quello di ritrovarci con esubero di soggetti e costretti a svenderli per ottenere qualche spicciolo per acquistare il sacco di mangime.

Dobbiamo invece garantire la qualità dei soggetti allevati, solo in questo modo abbiamo soddisfazione a cedere animali di ottima qualità e riduciamo i costi di allevamento.

Ci sono anche sistemi più economici per garantire il cibo ai nostri animali, ma questo comporta sacrificio da parte nostra.

Io alimento con semi ammollati per circa 8 mesi all'anno (il misto da colombi e frumento è poco più della metà dei misti classici), semino spighe e mais, uso verdure del mio orto, mi produco il pastoncino, ecc ecc.

Il lavoro per preparare il tutto è molto più impegnativo che aprire il sacco e mettere la dose giornaliera di semi secchi, ma la salute dei soggetti è migliore e la nostra passione a trascorrere qualche ora in allevamento è appagata !

Oltre a tutto questo, mi impegno a cedere i miei animali ai veri appassionati, scegliendo tra chi me li chiede, evitando chi crede di portare a casa un giocattolo o che considera gli uccelli solo merce di scambio.

Le “rotture di palle” sono maggiori è vero, ma diventa anche soddisfacente per noi spiegare ai profani le tecniche di allevamento e di mantenimento che siano le più corrette.

 

Grazie Attilio,

come non condividere i tuoi suggerimenti, come sai, sono le stesse tecniche che utilizzo anch'io e delle quali sono pienamente soddisfatto.

Con un pò di tempo a disposizione si possono ridurre sostanzialmente i costi di allevamento e, nel contempo, garantire un adeguato standard sanitario.

Fino a qualche anno fa mi divertivo a tenere una vera e propria contabilità di allevamento dalla quale riuscivo a quantificare le incidenze dei vari costi.

L'ultimo risale al 2008 e, per quanto riguarda i costi alimentari, mi diceva che spendevo per ogni soggetto 4,10 €./annui (2,32 semi, 0,66 pastoncino, 0,44 integratori, 0,33 spighe panico 0,30 semi bolliti. etc.).

Mi sono riproposto di farlo a partire da oggi, poi pubblicherò il bilancio annuale redatto con tutti i crismi legali (ah ah ah).

Tornando al discorso commerciale, ho intenzione, di seguito, di socializzare una analisi abbastanza approfondita sull'andamento commerciale delle miscele di semi, con valutazioni anche sulla qualità e con riferimento ai relativi marchi.

Insomma, potremmo definirlo "l'angolo per la difesa degli interessi degli allevatori".

 

Comincio con la mia esperienza, che, in seguito, sarà sicuramente arricchita anche dalle vostre.

Dopo tanti anni di cambiamenti sono approdato, nel 2008, ai semi Ornitalia.

Posso dire, con convinzione, che dal punto di vista qualitativo e sanitario non ho mai avuto problemi.

Su ogni sacco sono apposte etichette sulle quali viene dichiarata l'esenzione da muffe e da alcuni dei principali batteri.

Qualche tempo fa, credo nel 2009, feci una verifica prelevando un campione e facendolo esaminare all'Istituto Zooprofilattico di Lugo che confermò l'esattezza di quanto dichiarato.

Devo dire che anche con i prezzi, fino a qualche mese fa, soprattutto in considerazione al livello qualitativo, mi ritenevo soddisfatto; ho già scritto che pagavo un sacco da 25Kg. 23,76 €. poi si è verificata una impennata di circa il 20% nell'arco di poco più di un anno. L'ultimo l'ho pagato 28,31 €.

La motivazione di un così consistente incremento poteva essere causata dall'aumento dei singoli semi (la quasi totalità viene importata) però quando sono andato a verificare l'andamento dei prezzi dei prodotti concorrenti non ho avuto conferma in tal senso.

Infatti l'amico Paolo mi diceva che lui, in un anno, ha rilevato un aumento di un solo euro a sacco (da 21 a 22 euro per sacchi da 20kg.) del principale concorrente: la Versele Laga.

 

 

(aggiornamento 02.03.2013)

Anche Mirco e Graziano mi hanno comunicato che i prezzi del misto della Beyers hanno registrato aumenti molto contenuti, nel periodo in esame, ed attualmente si attestano attorno ai 22-23 euro per sacco da 20 kg.

Una ulteriore conferma circa il cambiamento di strategia commerciale di Ornitalia mi viene testimoniata da Matteo il quale, recatosi ad acquistare il prodotto direttamente presso lo stabilimento non gli è stato accordato il solito sconto del 10%.

Quindi accertato che si tratta di una legittima correzione di strategia commerciale, io come cliente non posso fare altro che prendere atto e fare una piccola analisi di mercato per individuare il prodotto più conveniente in termini di rapporto qualità/prezzo.

Magari il risultato finale indicherà ancora Ornitalia come il migliore, tuttavia ritengo opportuno fare qualche approfondimento....

 

I parametri che intendo prendere in esame per la valutazione sono tre:

1) qualità, in particolare da un punto di vista sanitario;

2) logistica e relativi costi;

3) prezzo.

 

1) qualità - premetto che non prenderò in considerazione gli innumerevoli misti assemblati dai piccoli miscelatori, non per il fatto che questa categoria non sia seria ed onesta, ma perchè le piccole dimensioni di queste strutture non permettono l'aggravio di costi determinato dal controllo di qualità dei semi in entrata (laboratorio interno e/o esterno) pena l'uscita dal mercato per l'esosità dei prezzi.

Il frequentissimo inquinamento dei semi, provenienti dai mercati asiatici ed africani, rappresenta uno dei principali fattori di rischio.

A quanto ne so io, le aziende che sono strutturate per un controllo qualità valido sono Ornitalia e Versele Laga.

Poi so per certo che la grande azienda belga oltre a vendere le miscele direttamente agli allevatori, attraverso la propria rete distributiva, fornisce i semi anche ad altri miscelatori. 

Credo che uno di questi sia la Beyers, oltre ad altri, che non sono ancora riuscito ad individuare con certezza.

Se qualcuno può darmi informazioni in merito potremmo completare il quadro...

 

 

(aggiornamento 03.03.2013)

Mi sono cacciato in un guaio!! Ho ricevuto una valanga di messaggi con indicazioni, fra le più disparate, in merito ai  miscelatori di semi.

Ho imparato un sacco di cose che non sapevo; innanzitutto molti miscelatori acquistano i semi da diversi fornitori, magari qualcuno con semi certificati ed altri no e molti altri si fanno miscelare ed insaccare il prodotto per conto.

Pare che la stessa Ornitalia qualche codice di semi se li faccia insaccare dalla Beyers.

Insomma mi sono reso conto che per chi, come me, non è dentro al settore è praticamente impossibile esprimere una valutazione in merito alla qualità sulla base del "sentito dire".

Quindi vi faccio la seguente proposta:

- prendere in considerazione solo le aziende che, in merito alla qualità, risultano essere certificate dagli appositi Enti di controllo, oppure che dichiarino espressamente sulle confezioni l'esenzione da eventuali infezioni.

In base a tale discriminante prenderei in considerazione: Versele Laga - Teurlings e Ornitalia.

Versele Laga ha sede in Deinze (Belgio) ed è la più grossa azienda produttrice di alimenti per animali, è presente in 71 paesi e sviluppa un fatturato di 430 mln di euro.

Della qualità ne ha sempre fatto un vanto tant'è che il processo produttivo è certificato sia GMP che HACCP.

Ha laboratori interni attrezzati, oltre che per le analisi di routine anche per la ricerca e lo sviluppo.

Un mio amico, grande allevatore di piccioni viaggiatori, che ha visitato lo stabilimento di Deinze, mi confermava che la qualità rappresenta un aspetto prioritario in tutto il processo di lavorazione;

Teurlings - anche questa è una grossa azienda, con sede in Olanda, che della qualità ne ha fatto un punto di forza. Anch'essa è certificata GMP e HACCP e come la Versele distribuisce i suoi prodotti in diversi paesi. In Italia non ha molti distributori anche se conosco diversi allevatori che consumano le sue miscele.

Ornitalia - è attrezzata con un proprio laboratorio interno che controlla i semi in entrata garantendo, con apposita etichetta apposta su ogni singolo sacco, l'esenzione da muffe e da alcuni batteri (Escherichia coli, Staphilococcus aureus)

Garantisce tutti i sacchi, anche quelli eventualmente insaccati per conto, per cui il problema del conto terzi non si pone.  

Inoltre confermo che la mia diretta esperienza, in cinque anni di utilizzo, è stata, dal punto di vista qualitativo, molto positiva.

Prima di addentrarci negli altri due punti vi chiedo se condividete la suesposta impostazione ed eventualmente se avete qualche suggerimento da darmi.

Inoltre mi servirebbero indicazioni relative ai vostri prezzi di acquisto delle miscele, in particolare, per i tre marchi sopra indicati, magari indicando, oltre al prezzo anche la località ed il tipo di prodotto.

Infine voglio ringraziare Ernesto Cesana per avermi raccontato la sua esperienza di alimentazione con gli estrusi (con la supervisione del Dott. Crosta) ma preferirei non mettere altra carne in questo fuoco, perchè già ce già n'è tanta...

Magari, prossimamente potremmo approfondire l'argomento, con la vostra collaborazione, ampliandolo anche all'alimento in polvere o pellettato....sempre che qualcuno ne faccia uso.

Però su questa tematica mi serve un vostro robusto supporto perchè io non ho nessuna esperienza in merito.

Vi ringrazio e resto in attesa delle vostre osservazioni.

 

 

(aggiornamento 05.03.2013)

Ringrazio i tanti amici che continuano a fornirmi dati ed indicazioni interessanti.

In particolare, Mirco mi faceva notare che anche la Beyers appiccica sui propri sacchi la certificazione attestante la salubrità dei semi.

So per certo che la Beyers acquista parte dei semi dalla Versele Laga con relativa certificazione di qualità ma non sono a conoscenza della provenienza degli altri semi.

In Italia non è molto presente; ha tre distributori, uno a Torino, un'altro a Reggio Emilia ed il terzo ad Ivrea.

Mirco, che ha già provato il misto, mi diceva di esserne rimasto soddisfatto.

Ovviamente, una volta individuati i marchi migliori ho intenzione di prendere qualche sacco e testare il prodotto in una parte del mio allevamento.

Inoltre farò esaminare qualche campione dall'Istituto Zooprofilattico di Lugo.

 

 

(aggiornamento 07.03.2013)

Pare che siamo arrivati alla conclusione del primo punto.

Dalle comunicazioni che gli amici mi hanno fatto pervenire mi pare di poter dire che il campo di approfondimento per i successivi punti si è limitato a quattro marchi: Versele Laga - Beyers - Teurlings e Ornitalia.

Vediamo ora di affrontare un altro argomento importante prima di addentrarci nella giungla dei prezzi; quello della logistica e dei relativi costi:

Versele Laga: dalle informazioni in mio possesso, credo che la Versele copra il mercato italiano attraverso una struttura organizzativa impostata su di uno o più rivenditori (praticamente dei grossisti, vedi MP Group di Reggio Emilia) i quali distribuiscono i loro prodotti esclusivamente ai negozi, o comunque a soggetti in possesso di partita IVA.

Questa impostazione, per i gruppi di acquisto come il nostro, rappresentano un evidente punto di difficoltà, tuttavia sono in contatto con un agente della Versele per verificare se ci esistano le condizioni per il superamento del problema.

Ci sono anche negozi, tipo Zorzella di Cerea, che grazie alla loro politica commerciale riescono ad essere particolarmente competitivi con i prezzi;

Beyers - anche questa azienda credo sia strutturata dal punto di vista organizzativo, più o meno, come la Versele. Anche qui, attraverso Mirco, già utilizzatore di questo marchio, stiamo verificando la possibilità organizzative.

Teurlings - non conosco la struttura organizzativa, per cui invito chi la conosce a darci una mano;

Ornitalia - questa azienda è orientata alla vendita dei prodotti per corrispondenza, in particolare, risulta particolarmente conveniente per i gruppi di acquisto. Infatti oltre a prevedere il costo del trasporto rapportato al valore dell'ordine, fino all'azzeramento in caso di superamento una certa soglia, prevede anche una scontistica collegata alle quantità.

 

 

(aggiornamento 09.03.2013)

In questi giorni ho avuto contatti con i rappresentanti di Beyers, Versele Laga ed Ornitalia e, con soddisfazione, ho constatato che nessuno di loro ha avanzato osservazioni sul contenuto di questa pagina, il che lascia intendere che non abbia scritto grosse castronerie...

Devo inoltre dare atto a tutti della esemplare correttezza che hanno dimostrato sul piano etico; ognuno ha esaltato le qualità dei propri prodotti senza denigrare quelli dei concorrenti.

Questa mattina ho fatto visita ad un rivenditore della Beyers ed ho avuto occasione di valutare la gamma dei prodotti disponibili.

Fra i tanti ho scelto quello più vicino al tipo che sto somministrando ai miei uccelletti; è il codice 68 la cui formula è stata

messa a punto con la collaborazione di Rudi Bleyen.

E' composta da: 26% miglio giallo, 22% scagliola, 10% miglio bianco, 10% cartamo, 6% miglio giapponese, 5% canapa, 5% grano saraceno, 5% avena decorticata, 3% niger, 2% lino, 1% risone.

Per maggiori approfondimenti è possibile visitare il sito: www.delinature.be

Questo è la miscela Ornitalia che sto consumando attualmente; è il codice 2310B. (www.ornitalia.com)

"B" sta per Bonora, poichè si tratta della formula personalizzata che l'amico Paolo Bonora ha richiesto ad Ornitalia su indicazione dello stesso Rudi Bleyen.

Come si nota le due miscele sono pressoché identiche (luminosità a parte, per colpa della qualità del fotografo). A questa miscela aggiungo un 10-15% di misto con girasole nel periodo invernale e riproduttivo ed un 15-20 di scagliola nel periodo estivo e di ferma.

Nei prossimi giorni proverò in 5 gabbie (2 nigrigenis, 2 lilianae e 1 roseicollis) la miscela di Beyers.

Poi mi procurerò anche un sacco della Versele per ampliare la valutazione.

(aggiornamento 14.03.2013)

Quella sopra è la tabella delle formule estrapolata dalla brochure della Beyers.

Apprezzo molto la divulgazione delle formule perchè rappresenta un importante elemento di valutazione.

La formula proposta da Rudi Bleyen è la 72, e la trovo ottima per il periodo di ferma, ma il 40% di scagliola nel periodo di riproduzione mi sembra eccessivo.

Come ho già detto sopra, le mie valutazioni le ho impostate sulla formula n. 68 perchè, a occhio, mi sembra ben equilibrata e molto simile a quella che sto somministrando dell'Ornitalia (cod. 2310b) con la quale mi sto trovando bene.

Ho già iniziato a somministrarlo a cinque delle coppie più schizzinose e mi sembra che stia andando abbastanza bene...

Ne approfitto per fare alcune precisazioni in merito alle politiche ed alle strategie dei grandi gruppi del settore; la Beyers e la Versele sono due dei maggiori colossi presenti nel settore della mangimistica ornitologica.

Non esistono particolari collaborazioni, neppure a livello commerciale, ed entrambi fanno della qualità uno dei loro punti di forza.

Il gruppo Beyers ha incorporato il marchio Teurlings per cui evito di allargare l'analisi a questo prodotto.

Dai contatti che finora ho avuto, e che proseguono tutt'ora, ho avuto l'impressione che Versele Laga sia molto preoccupata di non creare difficoltà alla propria rete distributiva (molto presente e capillare) mentre Beyers ed Ornitalia (meno presenti nelle uccellerie) invece, sono più sensibili ai gruppi di acquisto.

 

(aggiornamento 17.03.2013)

 

Peccato che non abbia il contatore delle visite per ogni singola pagina...perchè questa sarebbe, di certo, la più seguita!!!

Sono davvero tanti gli amici che mi scrivono in merito agli innumerevoli marchi di miscele disponibili sul mercato, ai prezzi, alla qualità etc.etc.

Mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni che davo per scontato ma, evidentemente, così non è:

1) le valutazioni di cui sopra sono le mie personalissime opinioni che ho espresso, in base alla mia esperienza, in merito alla scelta delle miscele di semi e non ho, come obiettivo, quello di convincere nessuno di nessuna cosa;

2) ogni allevatore ha una propria diversa sensibilità in merito alla valutazione della qualità soprattutto in relazione al rapporto con il prezzo, ed è giusto che sia così;

3) per quanto mi riguarda l'aspetto prioritario per la scelta dell'alimentazione è, senza alcun dubbio, la garanzia della qualità dato che sono straconvinto che una sana alimentazione rappresenti l'elemento principale per il successo di ogni allevamento;

4) nella mia valutazione ho scelto quei marchi che certificano ufficialmente la qualità dei loro prodotti, per farlo sono consapevole del fatto che devono sostenere dei costi aggiuntivi, e che non potranno che essere riversati sul prezzo finale;

5) so bene che sono presenti sul mercato diversi marchi il cui prezzo sta sotto i 20 €. (25 kg) ma dubito che siano certificati sul piano della salubrità. Ciò non significa che siano per forza inquinati, può essere benissimo che siano anche sani però consiglio di fare esaminare alcuni campioni per verificarne lo stato;

6) nutro il massimo rispetto per i miscelatori che, per ragioni strategiche e/o dimensionali, hanno scelto di mettere i loro prodotti sul mercato senza offrire nessuna garanzia di qualità ed a prezzi contenuti;

7) invece, il mio profondo disprezzo andrebbe, certamente, indirizzato a coloro che dovessero offrire garanzie di qualità senza averle preventivamente accertate;

8) in conclusione, l'obiettivo di questa lunga pagina è quello di fornire ai miei lettori spunti di riflessione sulla base di una ricerca di mercato che avrei comunque fatto e che ho ritenuto interessante socializzare.

 

(aggiornamento 19.03.2013)

 

Ricevo dall'amico Valter, che ringrazio, e pubblico volentieri:

 

Ho letto con notevole interesse i vari commenti sui vari misti, però nessuno mi sa dare alcune risposte su un misto di mia conoscenza, non
conosco la percentuale dei semi in esso contenuto, ed io come altri allevatori non sappiamo cosa pensare a tal proposito.
Con il tempo posso dire con certezza matematica che si tratta di un allevatore di livello Internazionale, tempo fa somministrava del misto
in cui insieme ai semi vi erano, feci di topi, semi dei colombi, polvere, mangime dei conigli e altro ancora, eppure la selezione dei
suoi soggetti, in barba a tutti i vari misti super selezionati con analisi dei semi ecc... con notevoli caratteristiche, gli permetteva e
gli permette ad oggi di primeggiare ovunque in tutte le mostre, gli allevatori si contendono i suoi soggetti senza problemi, sia soggetti
giovani che adulti, unica eccezione e' che le coppie da lui danno risultati fantastici, la stessa coppia da altri non dà gli stessi risultati,
perchè ???????? nessuno lo sa spiegare, unica spiegazione che mi so dare e' solo l'alimentazione, c'è il trucco su altri prodotti che vengono
somministrati ?????? se si quale ??????? a voi la risposta, io non la conosco.

 

(aggiornamento 20.03.2013)

 

Caro Valter,

sai bene che a volte, anche noi allevatori, siamo un pò come i cacciatori; se una lepre è di 2kg, raccontandola bene, può diventare anche di tre, quattro... e visto che la cosa non è capitata a te ma ad un tuo conoscente....

In ogni caso non mi sento in grado di dare risposte ai tuoi quesiti, anche se voglio fare alcune considerazioni suggerite più dal buon senso che dalla specifica competenza.

Ho visitato moltissimi allevamenti ed ho notato una grandissima diversità, sia ambientale che alimentare, fra gli uni e gli altri.

Posso dirti, che per quanto riguarda le condizioni ambientali, io preferisco la "mezza strada" poiché ritengo che allevare uccelli in un ambiente troppo pulito condizioni un adeguato sviluppo del sistema immunitario.

E quando gli uccelli che sono stati allevati in quelle condizioni vengono spostati in uno normale, risultano molto più vulnerabili alle aggressioni patogene.

Ho visitato l'allevamento di uno dei più grandi allevatori di uccelli "delicati e difficilissimi da riprodursi in cattività", poco distante da casa mia, e sono rimasto colpito dalla trascuratezza dell'igiene ambientale, ciononostante è riuscito a riprodurre, con successo, esemplari davvero impossibili!

Per quanto riguarda la qualità del misto che raccontavi, resto molto perplesso perchè la cosa principale che può fare un prodotto inquinato è quella di trasmettere agli uccelli muffe e/o batteri.

E solo medicinali antimicotici, per le muffe, e antibiotici, per i batteri possono risolvere i problemi.

E' impensabile ipotizzare che, per tutto il periodo di allevamento, da una parte, si somministrino muffe e batteri (tramite il cibo) e dall'altra, antibiotici con soluzione di continuità ed a tempo indeterminato!!!

E d'altra parte non mi risulta che esistano prodotti che immunizzino preventivamente dall'aggressione degli agenti patogeni, a parte i vaccini per alcuni tipi di virus.

Caro Valter, non so se altri se la sentiranno di darti un loro parere, io, ce l'ho messa tutta....

 

 

(aggiornamento 24.03.2013)

 

Direi che, a questo punto, possiamo trarre un pò di conclusioni sul lavoro fatto fin qui.

Con l'argomento "prezzi" viene a completarsi la nostra ricerca.

I confronti non sono mai facili da analizzare poiché, soprattutto nel nostro caso, esistono una moltitudine di fattori che ne possono condizionare i risultati, anche in misura considerevole.

Faccio, quindi, qualche precisazione:

1) ho condotto la ricerca di mercato rivolgendomi esclusivamente ai grossisti, ai rivenditori, oppure, direttamente al produttore;

2) per chiedere le offerte mi sono proposto, non come singolo, ma come "gruppo", forte di una fornitura annua di circa 8.000 €. di valore;

3) pertanto, ho potuto esercitare tutto il potere contrattuale che deriva dalla consistenza delle forniture;

4) i prezzi che indicherò sono al lordo dei costi della logistica (trasporto, in particolare) ed anche in questo caso la consistente quantità ne riduce fortemente l'incidenza fino ad azzerarla, in alcuni casi;

5) le valutazioni di questa ricerca prendono a riferimento un solo tipo di prodotto (abbastanza omogeneo fra i tre marchi) che non risulta essere tra i più costosi della gamma disponibile.

 

E' mia convinzione che la presenza, o meno, delle condizioni di cui sopra possano determinare scostamenti sui prezzi base anche di 15-25 centesimi al Kg.

Le offerte che ho ricevuto, dai tre marchi, sono tutte concentrate in un range molto ristretto; vanno da 1,00 €. a 1,10 €. al kg. 

Ciò a dimostrazione del fatto che quando la produzione è impostata sul parametro della qualità (soprattutto sui semi di base) le differenze sul costo del prodotto finale non potranno essere che contenute.

L'Ornitalia è quella che ha offerto i prezzi migliori rispetto agli altri, quasi certamente perchè, essendo l'acquisto diretto, si risparmiano i costi dei distributori o grossisti.

Tra Versele Laga e Beyers le differenze sono minime, con una leggera convenienza per quest'ultima.

 

La mia conclusione di tutta la storia è un pò questa: ho ritenuto interessante l'indagine che ho svolto perchè, oltre ad avere imparato tante cose, ora so esattamente quanto vale il prodotto che sto consumando in relazione a quello della concorrenza, ed il giorno che riterrò opportuno, potrò cambiarlo agevolmente avendo già l'alternativa pronta.

Mi auguro che questa lunga pagina sia stata utile anche per voi, e se qualcuno vorrà i contatti delle tre Aziende, che ho contattato, non deve fare altro che chiedermeli.