Spazio elezioni FOI

(24 aprile 2016)

 

24 aprile 2016

ore 19:26 - Per quanto riguarda le elezioni  dei Revisori dei Conti (3 effettivi e 2 supplenti) non sono risultati eletti Rosa Domenico e Colombo Giuseppe.

ore 16:20 - Dedicato con affetto e comprensione a quei colleghi che stanno "vomitando" sui social network ()

ore 15:59 L'assemblea dei presidenti della FOI ha eletto, quali amministratori per il prossimo quadriennio (2016-2019), i membri della "Lista Sposito" con voti 154 contro voti 69 (gran bel voto!) 1 scheda bianca e 1 scheda nulla. Complimenti e Buon lavoro!!

ore 15:51 - Vintoooooooooo!! La sala è esplosa in fragoroso applauso quando i numeri hanno dato ragione a Crovace!! Lo spoglio è in ancora in corso. I votanti sono stati 225 su 232 aventi diritto.

ore 15:01 - In questo momento sono in corso le operazioni di voto per il rinnovo del Collegio Sindacale. Per il Consiglio Federale il voto é già stato ultimato. Fra pochi minuti inizierà lo spoglio delle schede relative alla nomine del Consiglio Federale, per cui a breve si conoscerà il risultato finale. Grande euforia tra i sostenitori della "squadra Crovace" anche per effetto della logorroica ed inconcludente relazione tenuta dal candidato presidente della "lista Montanaro" (circa 40 min.)

ore 12:05 - I lavori stanno procedendo speditamente... c'è una gran voglia di arrivare alla conta... di questo passo fra non molto si metterà mano alle matite... C'è stato uno scambio di battute fra l'Avvocato della Federazione e quello della "lista Montanaro" in merito all'esito della causa che è stata intentata per l'indennizzo del danno...

ore 11:10 - In questo momento sta parlando Gualerzi per conto della Commissione di indagine sulla vicenda di Matosinhos. E' stata accertata la causa della morte degli uccelli: si tratta di "ipossia (carenza di ossigeno) con insufficienza respiratoria acuta".

ore 10:34 - La sala è piena in ogni ordine di posti. Sono presenti 221 votanti (deleghe comprese) su 232 aventi diritto. Un record!

ore 10:21 - I lavori sono iniziati ed è stato tributato un lungo applauso (in questo caso da tutti i presenti) al Presidente Cirmi. Aggiungo anche il mio.

ore 10:06 - La sala riunioni inizia a riempirsi di delegati. Mi dicono che i protocolli saranno rigidamente rispettati per evitare eventuali contestazioni. Il clima non è sereno e alcuni candidati delle opposte squadre non si sono neppure salutati. Un caro amico mi ha appena inviato un versetto dal Vangelo: "Ecce ego mitto vos sicut oves in medio luporum, estore ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae." (Ecco io mando voi come pecore in mezzo a dei lupi, siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe).

ore 07:22 - Grazie alla disponibilità degli amici presenti all'Assemblea, che si svolgerà a Piacenza a partire dalle ore 10 di oggi, vi aggiornerò, praticamente in tempo reale, sulle deliberazioni assunte. L'assemblea dovrà affrontare ben 11 punti posti all'o.d.g. e quello relativo alle elezioni del C.F. è inserito al decimo posto, pertanto è ipotizzabile prevedere il risultato finale nel tardo pomeriggio.

Questa pagina la riservo interamente alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo delle FOI. Le liste con i relativi programmi dovranno essere presentate alla segreteria FOI, entro il 15 marzo 2016 e le elezioni si svolgeranno a Piacenza il 24 aprile 2016.

Non appena ne sarò in possesso inserirò le liste dei candidati con i relativi programmi. Inoltre pubblicherò (integralmente) qualsiasi comunicato, intervento o messaggio che mi pervenga sull'argomento.

Inauguro questa pagina con la pubblicazione di un intervento che sono stato tentato di inserire a mia firma, poi ho pensato che il Dott. Todisco si sarebbe arrabbiato ed allora mi sono limitato ad evidenziare quelle parti che ho ritenuto di maggior rilievo. Complimenti all'autore che ha saputo "fotografare" la situazione con grande puntualità e coraggio!!

 

LA FOI CHE VORREI: RIFLESSIONI DI UN ALLEVATORE

(del Dott. Gianluca Todisco)

Solo un incosciente può non essere preoccupato delle sorti della nostra Federazione. L’impossibilità dell’ex-presidente Cirmi e la triste vicenda del campionato mondiale hanno generato una crisi epocale fuori del controllo della politica. Ne è conferma il fatto che si parli addirittura di 8 liste, in 29 anni spesi al fianco della FOI (70% della mia vita), non ho mai visto così tanti pretendenti al trono e mi viene da pensare che, quando ci sono troppi galli a cantare non si fa mai giorno. Io non credo che ci siano 8 liste, credo che a fatica se ne formeranno 2 o forse 3, credo che chi si butta solo per sete di vendetta commette un grosso sbaglio, così come sbaglia chi si candida fomentato dal popolo affamato. Grazie a Dio siamo in piena rivoluzione, era ora che ciò accadesse, che la gente aprisse gli occhi, ma in tanti anni ho visto solo tante pecore e pochi pastori, tanti urlatori abilmente comprati o fatti sparire; è questo che ancora vogliamo? Grazie a Dio vedo gente preoccupata, con ancora la forza di nutrire speranze e aspettative, una sorta di adattamento difensivo che ci legittima a sognare una “possibilità d’acquisto”, ma se per vent’anni non abbiamo avuto possibilità di scelta siamo sicuri, adesso, di essere in grado di saper scegliere? Quali elementi dobbiamo analizzare per non sbagliare? L’età anagrafica? L’età di servizio nella FOI? Il successo nella vita o nel lavoro? La scelta è a scatola chiusa, anche la lista uscente - che dicono si ricandiderà in parte - è di fatto una lista nuova: da quel che si sente 3 persone sono del tutto nuove e altre 3 sono dentro solo da un anno, quindi un po’ d’aria fresca è arrivata, idee nuove, giovani, che hanno portato a innegabili risultati positivi. Quindi la mia impressione è che il cambiamento non è quello che determineremo il 24 aprile p.v., il cambiamento è già cominciato un anno fa, abbiamo già intrapreso la nostra strada di rinnovamento di una gestione arcaica basata su simpatie, dispettucci spiccioli e retorica banale. Il caso Matosinhos è solo un gravissimo incidente di percorso, accaduto a un Consiglio Federale amputato nella testa, è stata la scintilla che ha fatto scoppiare l’incendio in un deposito che negli anni si è riempito di troppo esplosivo, troppo rancore accumulato, troppe ferite subite. Troppi dubbi, incertezze e verità nascoste, a chiedere informazioni ci si scontra contro un muro di gomma, ci si potrebbe fare un film in stile “caso Ustica ornitologico”. Per fortuna che c’è una commissione di esperti, incaricata di cercare e comunicarci la verità.
Ma gli animi più preoccupati sono proprio quelli degli allevatori, e ribadisco Allevatori; purtroppo non vedo altrettanta preoccupazione da parte di tutti i presidenti di associazione, ma solo di alcuni; la maggior parte di essi, invece, in perfetto stile “prima repubblica”, è ancora pronta a svendere il proprio voto pur di sedere alla tavola dove il cibo è più buono. Forse è proprio tra i vecchi presidenti di associazione che servirebbe il rinnovamento, prima ancora del consiglio direttivo federale. Noto molta preoccupazione, energie investite in termini di sacrifici economici, fisici e di tempo sottratto alla famiglia, vanificati dalla totale assenza di certezza sul proprio futuro, questo sentimento colpisce proprio la base su cui si fonda il castello, altro che gli allevatori non contano niente, altro che i soci della FOI sono solo le associazioni. E’ vero esattamente il contrario, questo sentimento di sdegno colpisce soprattutto gli allevatori più grandi, quelli che negli anni hanno contribuito a fare grande l’ornitologia italiana, ad aumentare il numero di medaglie assegnate al nostro Paese, a portare alto il nome della FOI nel mondo, FOI che non li riconosce nemmeno come soci (sic!). Vi siete mai chiesti perché i soci della FOI non sono gli allevatori ma le associazioni? Si dispensa da risposte in avvocatese estremo; è proprio questo di cui siamo maggiormente stufi.
La FOI è l’insieme degli allevatori, non il CDF e men che meno il suo presidente.
La situazione è critica e difficile da risolvere, la sensazione è che la politica in stile “vecchia repubblica ornitologica” non ha il potere di controllare lo scenario che si prospetta, permane una sfiducia imputabile a una totale mancanza di trasparenza e all’incapacità di farsi carico di una situazione critica e risolverla.
Di certo servirebbe un clima complessivo nuovo, gli allevatori sono stufi di assistere a una guerra politica basata su dichiarazioni e/o minacce atte a sconfiggere la squadra avversaria, è un hobby, non ci sono soldi in gioco, solo la possibilità di allevare e competere in tranquillità, servirebbe più sobrietà e meno chiacchiere sui social.
Modestamente mi considero un semplice purista dell’hobby, vorrei che la FOI fosse per ogni allevatore una seconda casa, ovvero un posto sicuro in cui la parola “egida”, tanto proclamata in occasione delle mostre, assumesse il suo vero significato di “scudo protettivo” e non una lama da schivare per non rimanere feriti (i club ne sanno qualcosa).
Tra i vari pretendenti a questo consiglio federale, c’è qualcuno che abbia idea di ciò che significhi dirigere la FOI? Mi rivolgo soprattutto ai nuovi arrampicatori (senza offesa), il mondo corre veloce, per essere attuali e competitivi con i nostri antagonisti dobbiamo correre di pari passo, non crediate che siano ancora valide le storie di gloria di 40 anni fa o i meriti conquistati in guerra, la guerra è finita, è ora di guardare avanti. Le vecchie colonne che hanno innalzato il palazzo rimangono giustamente come memoria storica di cui tutti noi siamo fieri, ma devono tacere quando si parla di futuro. Candidarsi per chiudere conti in sospeso, lenire il dolore di ferite pregresse e ancora aperte o appagare la sete di vendetta fanno parte di un passato che non vogliamo più, si rischia solo di confondere gli allevatori. Mi chiedo: “una volta che avranno appagato la loro sete di vendetta saranno in grado di governare la FOI?” Il compito è quello di ristrutturare una casa crollata, non di rimbiancare la facciata esterna, di temerari incoscienti non ne vogliamo.
Gli allevatori chiedono persone oneste e anche capaci di ammettere le difficoltà e le colpe, in un contesto come il nostro che, ormai l’abbiamo capito, è quanto mai difficile e imprevedibile.
Come al cinema, siedo in poltrona e mi godo il film. La mia parte l’ho fatta, avrei potuto e voluto fare molto di più, ma è andata diversamente. Il perché lo sanno i rassegnati e coloro che saranno in grado di comprendere i messaggi nascosti che ho lanciato in queste righe. Ad maiora.

Gianluca Todisco
Uomo FOI DB74

(aggiornamento 21.03.2016)

Ho letto i programmi delle due squadre in corsa per le elezioni FOI, ho tentato di appuntarmi per ognuno di essi i punti di accordo/disaccordo, ma ad un certo punto sono andato in crisi e mi sono reso conto che avrei prodotto un elaborato complicato e difficilmente comprensibile.

Allora ho pensato di stendere un mio personale programma che partendo dai punti critici della Federazione metta in evidenza una serie di misure da adottare per riportarla ai livelli che meriterebbe di essere.

E' evidente che un simile programma non sarebbe politicamente proponibile da nessuna delle squadre in gara poichè non promette, come Cettolaqualunque lavoro per tutti, bensì tagli e sacrifici.

In ogni caso mi piace pensare che queste mie "provocazioni" possano stimolare qualche momento di riflessione, non solo nelle teste dei magnifici 14 in corsa per la direzione, ma in tutti gli allevatori che abbiano a cuore le sorti della FOI. 

Naturalmente se ho scritto castronerie chiunque potrà contestarmi con una semplice e-mail che provvederò a pubblicare qui di seguito.

 

PROGRAMMA

La FOI di oggi è un bel castello costruito sulla sabbia senza le adeguate fondamenta.

Mi rendo conto di aver fatto una affermazione pesante che ora proverò a giustificare.

Intanto va detto che la FOI non possiede neppure una sede:  fra poco scadrà il contratto di comodato con durata ventennale, perciò il primo problema che dovrà affrontare il nuovo gruppo dirigente sarà quello di risolvere questa spinosa questione.

Rammento che la Federazione ha valorizzato il rudere di Le Mose con ingenti risorse e che dopo appena 20 anni  passerà nella disponibilità del Comune di Piacenza.

Evito di valutare e giudicare le scelte fatte in passato, soprattutto per rispetto al Presidente Cirmi, ma ora si tratta di porre rimedio alla situazione. Le soluzioni sono sostanzialmente tre:

1)      Concordare un canone di affitto con il Comune di Piacenza;

2)      Acquistare l’immobile a prezzi di mercato (la Legge condiziona la vendita a stime con riferimento al mercato);

3)      Spostare la sede da Piacenza ad altra zona.

Si potrebbe richiedere la proroga del contratto di comodato, ma credo che non sarà facile ottenerlo considerate le secche dei bilanci dei Comuni.

In ogni caso si dovrà prevedere un incremento dei costi per canone oppure per oneri.

***

La seconda questione che si dovrà risolvere sarà quella del rapporto con FEO: credo che tenere fuori dal “circuito ornitologico ufficiale” centinaia di allevatori non faccia comodo a nessuno in primo luogo alla stessa FOI.

Tuttavia, anche se ci sarà la volontà politica di riprendere seriamente i contatti, emergeranno con forza i limiti soprattutto della FOI, che complicheranno non poco la eventuale soluzione.

Un socio FOI paga una quota associativa mediamente dai 60 ai 70 €. (35 quota FOI e 25/35 quota associazione territoriale) e questo valore è esageratamente fuori mercato!

In tutta Europa, dove esistono più di una Federazione in ogni singolo Paese a vantaggio di sana concorrenza, il costo della quota va dai 20 ai 35 €.

La quota sociale di FEO è stata fissata simbolicamente a 1 €. dovendo obbligatoriamente raggiungere i 2.000 soci per potere presentare domanda di adesione alla COM per il tramite di COM Italia.

Fino ad oggi è stato possibile mantenere la struttura in equilibrio grazie all’approvazione delle tante regole finalizzate al mantenimento del monopolio.

Vedi  l’associazione fantasma  di “COM Italia”, usata strumentalmente per impedire a chicchessia il rapporto diretto con COM,  la quale ha usato tutti i mezzi possibili per impedire l’adesione di FEO. Dalla sera alla mattina il numero minimo di soci previsto come requisito è passato da 500 a 2000, avendo  FEO  raggiunto la precedente quota.

Come pure  la norma che impedisce la partecipazione ai Campionati mondiali degli uccelli portanti anellini di associazioni aderenti  a COM, ma stampati in un paese diverso da quello di residenza dell’allevatore.

Insomma, nel momento in cui cadrà il muro del monopolio è molto probabile che si verificherà un esodo massiccio di allevatori verso altre soluzioni meno onerose.

Pertanto l’unica cosa che si può fare per recuperare una posizione di mercato non dico competitiva, ma decente, è quella di attivare una vera e propria spending review che riduca i costi della Federazione almeno di un 30%. Le associazioni hanno già assorbito una parte degli aumenti dei costi di FOI (gli ultimi 5 €. della quota FOI, in gran parte sono stati coperti dalle associazioni) e non saranno in grado di concorrere alla contrazione dei costi.

Si tratterà pertanto di avviare una attenta analisi su tutte le voci di costo della sede di Piacenza per individuare quelle da ridimensionare.

A mio avviso le prime misure che dovrebbero essere adottate sono le seguenti:

1)      Chiusura immediata del museo, compatibilmente con i vincoli contratti con il Comune di Piacenza – rappresenta un costo puro senza nessun ricavo, è un lusso che non ci si può più permettere. Se qualcuno ha dubbi circa la sua validità scientifica vada a leggersi l’ illuminante intervento del Prof. Riggio dell’Università di Palermo apparso sulla rivista dell’AOT di Palermo;

2)      Conseguente riduzione del personale impiegatizio di almeno una unità (ora 5 impiegati di cui 2 a part time);

3)      Italia Ornitologica va completamente ripensata ed impostata con criteri anche di economicità che preveda un risparmio del 20-30%;

4)      Il meccanismo che regola il rimborsi per i giudici  va ridefinito. E’ indispensabile fissare una congrua tariffa per la prestazione che copra i mancati ricavi del giudice (ferie, permessi, minori incassi per l’autonomo etc.) ed un rimborso spese a piè di lista per coloro che effettivamente sostengono le spese. Il costo complessivo dovrebbe diminuire solo per effetto di un maggior controllo dei rimborsi spese (per esempio, chi va in aereo e chiede il rimborso kilometrico, oltre a non risarcire nulla, va allontanato dalla FOI);

5)      I rimborsi spese (ora 70-80 mila euro) vanno gestiti con maggiore oculatezza e ridimensionati almeno di un 30%;

6)      L’auto presidenziale va ceduta;

7)      Va profondamente rivista la struttura organizzativa della federazione con l’obiettivo  di renderla più snella, più democratica e meno onerosa. Penso ai Raggruppamenti e penso anche alla recente figura del “Rappresentante di Collegio”.

Naturalmente va rivista tutta l’impalcatura del sistema in modo tale da bilanciare il potere fra i vari livelli ed oggi esageratamente  sbilanciato verso il vertice.

Per esempio, vanno riviste le procedure per la elezione del gruppo dirigente, affidando il voto (vincolante per il presidente) alle assemblee delle associazioni, pertanto l’assemblea generale della federazione non dovrà che conteggiare e ratificare i voti espressi dalle associazioni di  base;

I voti alle associazioni dovranno essere assegnati in proporzione al numero degli iscritti (esempio:   <50 soci = 1 voto, da 51 a 150 = 2 voti, da 151 a 250  3 voti e via dicendo).

Ho fatto solo due esempi dei più macroscopici, ma va rivisto l’intero pacchetto delle regole seguendo una filosofia di democratizzazione da un lato e di risparmio economico dall’altra.

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(Aggiornamento del 05 aprile 2016)

L'amico Giuseppe Valendino mi scrive:

"Non ti riconosco più. Sono basito. Oggi hai scritto una cosa ma solo pochi mesi fa, giustamente, ti chiedevi cosa avesse fatto Abrescia per meritarsi tutto questo. Ho scritto e lo sto facendo da settimane che non entrerò nella competizione elettorale, me ne starò in disparte ma sono stupefatto da quello che leggo in rete. Anche da parte tua. Mai me lo sarei aspettato da uno come te.  Non hai idea di come ci sono rimasto male"

E questa é la mia risposta:

Caro  Valendino,

ti ringrazio per la pungente e-mail che mi hai indirizzato perché mi offre l’occasione di precisare meglio il mio pensiero in merito alla situazione attuale ed in particolare il mio comportamento in relazione al “caso Abrescia”.

Intanto vorrei precisare che la mia affermazione, in relazione alla sanatoria proposta dalla “squadra Montanaro”,  non era  riferita solo alla sanzione comminata ad Abrescia, ma soprattutto a tutte le diffide che sono state inviate a diversi giudici per infrazioni al codice deontologico o ai regolamenti.

In ogni caso non rinnego nulla di quanto scritto in passato e cercherò di spiegarti le mie ragioni: credo di dire una cosa scontata se affermo che Cirmi pretendeva che nel “sistema FOI”, soprattutto ai vertici, ci fosse gente duttile e malleabile …  Abrescia non è certamente il tipo che si piega facilmente, per cui dopo diverse fasi di tira e molla, la situazione è degenerata nella stagione mostre 2014 producendo danni rilevanti, a mio parere anche per effetto di  atteggiamenti ostruzionistici mirati.

Non ho condiviso il percorso che Cirmi ed i suoi legali adottarono per neutralizzare Abrescia: a mio parere, fu un’azione sbagliata, arrogante e spropositata.

Da qui il mio sostegno al Presidente dell’Ordine che considerai  vittima di una vera e propria imboscata.

Compresi e comprendo tuttora la rabbia e lo sconforto di Abrescia, comprendo anche la sua volontà di volere tornare in campo, ma non a tutti i costi!!!

In vita mia ho visto tantissime persone reagire ad un torto subito con atteggiamenti sproporzionati, che spesso li hanno portati a saltare a piè pari dalla parte della ragione a quella del torto: devo dirti che almeno un altro paio di personaggi di rilievo del nostro mondo ornitologico, di cui ho sempre avuto una grande stima e che sono stati in qualche modo vittime di un sistema che non lasciava spazio ai “cervelli pensanti”, stanno commettendo lo stesso errore di Abrescia.

Dunque ho parlato di errore e adesso te lo voglio dimostrare.

Ricorderai che quando è iniziata la fase del “dopo Cirmi” sono stati tantissimi coloro che hanno tentato di costituire  una propria squadra (se ne sono contate fino ad otto) ed Abrescia é stato tra quelli, non in prima persona poiché inibito dalla sanzione che lo ha colpito, ma come regista. Però trovare sette persone disponibili ad assumersi un incarico che comporta un certo impegno e responsabilità di non poco conto non è cosa facile.

Non lo è stato neppure per la “cordata toscana”, per la “cordata Montanaro” e per tutte le altre, tant’è che ad un certo punto hanno dovuto aggregarsi in un unico gruppo.

Ecco, qui secondo me, sta il grave errore di Abrescia: non avrebbe dovuto saltare sul primo carro che passava senza preoccuparsi di verificare le motivazioni degli altri passeggeri!

Se non riusciva ad organizzarsi un proprio gruppo, avrebbe dovuto sedersi ed aspettare tranquillo, il tempo passa in fretta e le cose cambiano velocemente, a volte persino troppo…

Invece si è messo in società con altri allevatori in gran parte spinti dal rancore, dallo spirito di rivalsa, dalla esigenza di incassare il risarcimento del danno subito a Matosinhos, dalla volontà di prestare qualche consulenza, dalla voglia di ritornare ai piani alti del castello dal quale erano stati buttati giù etc. etc.

Basta andare su Facebook e si capisce subito come stanno le cose: c’è la “cordata Montanaro” ed i suoi supporters che cercano in tutti i modi di buttarla in rissa, a volte con scorrettezze da cartellino rosso, salvo poi attribuire la responsabilità agli avversari, i quali hanno avuto il grande merito di non abboccare alle provocazioni e sono rimasti in religioso silenzio diramando di tanto in tanto solo qualche comunicato ufficiale. E per fortuna che non hanno risposto altrimenti sarebbe stato un vero macello.

Ora, caro Valendino, ti spiego la ragione per la quale ho deciso di prendere posizione ed anche con  una certa convinzione:  da una parte c’è un gruppo la cui motivazione principale è supportata dal rancore e dallo spirito di rivalsa (e non riesco ad immaginare cosa potrebbero combinare in FOI dopo essersi rimborsati i danni per i canarini morti!).

Dall’altra parte c’è una squadra di cui la parte nuova è costituita da persone di assoluto valore: Corbelletto, che in Piemonte è unanimemente considerato un punto di riferimento serio e competente, Casati Fulvio stimato dirigente con una preziosa esperienza in G.O.A.L., Carla Bianchi che tutti conoscono come persona capace ed affidabile, alla quale sarà affidato il Ministero dell’economia e del bilancio.

Per quanto riguarda “i vecchi” che erano presenti nel precedente Consiglio Federale, non mi sento di condannarli a morte prima di averli messi alla prova in reale autonomia. Sappiamo tutti che con il presidente uscente gli spazi di manovra erano quasi nulli per cui, o ci si accontentava di quello che passava il convento oppure ci si dimetteva.

Ora non avranno più alibi di nessun tipo, dovranno dimostrare il loro valore e le loro capacità.

Come ho già detto il programma ufficiale non mi convince molto, spero che sia condizionato dalla campagna elettorale e che dal 25 aprile sia possibile discutere con maggiore serenità un programma un po’ più concreto e dettagliato rispetto a quello che si legge sui manifesti elettorali.

Non so se sono riuscito a chiarirti il mio pensiero, in ogni caso io la penso così.

Con affetto.

Daniele Zoli