Considerazioni sul Master BVA 2012

Quest'anno, partecipando alla manifestazione belga per il terzo anno consecutivo, ho avuto la netta impressione che sia in atto una profonda metamorfosi, da un anno all'altro sono cambiate molte cose, alcune in positivo ed altre un pò meno...

Inizio dalle positive; il numero degli allevatori partecipanti è aumentato di ben 12 unità. Dai 114 del 2011 si è passati ai 126 dell'edizione appena conclusasi.

Mi sono preso la briga, consultando il catalogo, di andare a contare i partecipanti di ogni singolo paese ed il risultato è quello sintetizzato nel riquadro qui sotto.

nr.

Nazione

partecipanti

1 Olanda 49
2 Belgio 42
3 Italia 13
4 Francia 8
5 Germania 7
6 Spagna 5
7 Portogallo 1
8 Danimarca 1
 

totale

126
Dalla tabella emerge con evidenza il carattere internazionale dell'evento (ben 8 Nazioni sono rappresentate) anche se oltre il 70% è ancora riservato ai locali belgi e olandesi.

A fronte di un calo di partecipazione degli allevatori dei "paesi ospitanti" si rileva un trend in forte crescita delle altre nazioni; solo l'Italia è passata dai 7 partecipanti del 2011 ai 13 di quest'anno, andandosi a piazzare al terzo posto della classifica generale.

Sono convinto, ma questa è un'opinione personale, che al Masters BVA si concentrino quasi tutti i migliori allevatori europei, eccezion fatta per coloro che evitano il confronto per seguire la più redditizia strada del business.

Lo sanno molto bene i colleghi allevatori italiani che, di norma, scelgono i loro fornitori proprio spulciando il catalogo del Masters.

Non sono in possesso dei dati ufficiali relativi all'ingabbio totale, tuttavia un dirigente del BVA mi diceva che, rispetto al precedente anno, si sono ridotti gli ingabbi di circa 200 unità (2.154 nel 2011).

Le ragioni possono essere diverse; la prima è sicuramente determinata dalla crisi economica che attanaglia non solo l'Italia ma l 'intera Europa (sarà interessante vedere cosa succederà nelle nostre mostre), la seconda, dal fatto che molti allevatori belgi e olandesi hanno trovato uno sbocco commerciale, molto redditizio, nei paesi arabi, ed anche asiatici, per cui la "vetrina del Masters BVA" non serve più.

Un'altra questione che mi sento in dovere di sollevare è quella relativa ai giudizi.

Per la prima volta quest'anno ho visto alcuni giudizi molto, molto, opinabili.

Sono andato a vedere la composizione della giuria ed ho rilevato che metà dei giudici erano nuovi...

Infatti, sui 20 giudici che componevano la giuria (14 belgi, 3 olandesi, 2 tedeschi ed 1 brasiliano), ben 10 non avevano mai giudicato al Masters.

Quello dei giudizi è un tema importante e delicatissimo, ed invito gli amici del BVA a prendere tutte le precauzioni necessarie affinchè il livello dei giudizi resti alto ed incontestabile!!

Per quanto riguarda l'Italia bisogna dire che quest'anno si è fatta davvero onore... e per la prima volta mi sono sentito al pari dei maestri nordici, anzi, se mettiamo mano ai numeri sono costretto a dire che siamo diventati anche più bravi di loro.

Ho ripartito i 23 Best in show assegnati alle varie nazioni e sono rimasto letteralmente basito nel constatare che la prima nazione risulta essere la Germania con 8 medaglie vinte (di cui ben 4 dell'amico Burkard Roeder) ed al secondo posto, con 5 medaglie, figurano pari merito il Belgio, l'Olanda e l'Italia!! (2 io, 2 Socci ed 1 Zuffoli).

Gli altri quattro paesi sono rimasti tutti a secco, compreso la Francia, normalmente presente nel medagliere del best.

Al di là dei numeri, che potrebbero anche essere viziati da fatti straordinari (vedi pullarius di Socci), mi è sembrato di vedere un vistoso miglioramento della qualità dei nostri uccelli rispetto a qualche anno fa.

Questa impressione è stata ampiamente condivisa, oltre che da altri amici (compreso i belgi), anche da alcuni giudici italiani che (senza alcun contributo da parte dell'Imperatore) erano là per visitare la mostra.

Credo però che noi italiani sbaglieremmo a "montarci la testa" per effetto dei bellissimi risultati conseguiti in questa occasione...resta sempre da capire se siamo dei bravi selezionatori, oppure....dei bravi compratori....

Oltre al medagliere del best anche quello generale conferma la stessa tendenza; basta dare un'occhiata, su questo sito, nella pagina relativa alla "premiazione" per scoprire che quasi tutti gli italiani hanno messo a segno piazzamenti di tutto rispetto.

Infine volevo spendere due parole sulla principale attrazione che ha caratterizzato il Masters BVA 2012 nella ricorrenza del suo ventennale: la presenza dei 5 Agapornis pullarius di Luciano Socci.

I dirigenti del BVA hanno apprezzato moltissimo questa cosa arrivando persino a confezionare un video, inserito su Youtube in data 7.9.2012, (vedi qui) con il quale si pubblicizza la presenza dei pullarius in mostra.

In calce al filmato si afferma:  "This "stam" (team) of Agapornis pullarius are on show this weekend at the BVA Masters, Lovebird International show. Pullarius, or the red faced lovebird, are somewhat rare in captivity and are difficult to breed. One breeder from Italy (I think) is very successful in breeding this species of lovebird and entered the team into the show. It was wonderful to see them".

Nei giorni successivi alla mostra, in più occasioni, un dirigente del BVA mi ha contattato, con una certa preoccupazione,  per accertarsi dello stato di salute dei pullarius, mi sono così reso conto che Luciano ha sfatato un altro mito, quello che dipingeva i pullarius come oggetti di cristallo estremamente delicati.

Li ha plasmati e rimodellati rendendoli forti e robusti come tutti gli inseparabili delle altre specie.

Sono certo che dall' 8 settembre 2012 (data storica, ah ah ah) in poi gli allevatori italiani godano di una migliore considerazione da parte di tutti i colleghi europei!!

Castelnuovo Rangone, 15 settembre 2012