Il mio roseicollis Mottle

(progressive pied o pezzato progressivo)

(aggiornamento a fondo pagina)

Quella che vedete in foto è (o meglio era) la femmina verde faccia arancio n. 63 nata il 16.01.2010 da padre Verde FA e da madre verde/FA.

La madre proviene dal mio storico ceppo dei faccia arancio mentre il padre l'ho preso, qualche anno fa, da Gianni Davito.

Ha partecipato al Masters BVA 2010 ed ha ottenuto un bel "good" (vedi qui... com'era).

Nel 2011 si è ripetuta, riconfermando un'altro "good".

Durante la stagione 2011 le ho fatto fare una sola covata, accoppiandola con un Verde/FA, ed ha riprodotto 4 soggetti di cui due verdi FA e due verdi/FA.

Nell'ultima stagione l'ho accoppiata con uno splendido esemplare di cannella (unico soggetto acquistato in Belgio) per rinsanguare il ceppo dei cannella FA e farmi dei portatori.

Dalle due covate sono nati 6 bellissimi soggetti, di cui, 4 femmine cannella/FA e 2 maschi verdi/FA/cannella.

Nella prossima stagione riproduttiva ben 3 coppie (su 9 totali di roseicollis) saranno composte da figli del soggetto in questione!!

Quando, qualche mese fa, ha iniziato l'ultima muta ho notato che, sulla nuca, cominciava a mettere alcune piumette gialle.

All'inizio mi sono un pò preoccupato poichè le piume gialle (o bianche nella serie blue), a volte, possono anche essere sintomo di una brutta patologia virale, poi mi sono tranquillizzato notando che non si trattava di qualche piumetta ma di una vera e propria alterazione cromatica di vaste aree del piumaggio.

Devo anche dire che quest'anno ho registrato una ottima  riproduzione e che su circa 200 soggetti ho avuto un solo decesso; un nigrigenis, il cui cadavere è stato prontamente spedito all'Università del Camerino per le analisi del caso ed è risultato essere morto di infarto.

Ho escluso a priori qualche forma di "red soffusion" poichè l'alterazione del colore del piumaggio, che può arrivare fino a ricoprire l'intero corpo dell'uccello, è esclusivamente di colore rosso.

Ho cominciato a pensare al "mottle" ma sapevo che, nei roseicollis, (a differenza di personatus, fischeri e nigrigenis) è un evento rarissimo ed allora ho chiesto il parere di due amici belgi tra i più quotati, per quanto attiene la competenza tecnico-scientifica, inviando loro le due foto di cui sopra.

Queste le risposte:

primo amico:

"Hi Daniele,
thatvis a mottle (pied)
Vriendelijke groeten,
xxxxx xxx"

secondo amico:

"Hello Daniele

I think it is a mottle.

 I asked also the opinion of xxxx xxx xxx xxxxxx and he said also Mottle ;-)

Mottle always comes out after 2 years !

I had two years ago also a personatus mottle in my aviary J

Most of the mottle birds are also female."

Gli ho chiesto quale comportamento genetico potrà avere in futuro e questa è stata la sua risposta:

"Its very difficult to breed a mottle !

You must be lucky to breed this mutation ;-)

You will breed normal green orange mask with this bird

When jou have Mottle x Mottle you are not always sure you can breed mottle. But it’s possible !

You have to be lucky that they have the same chromosomes "

Mi sono poi ricordato di aver letto qualcosa sul roseicollis mottle sul libro di Dirk Van den Abeele (Agapornis) dove, a pag. 286, dedica un intero ed interessante capitolo a questa strana mutazione.

Dirk afferma che "si tratta di una mutazione che influenza progressivamente i melanociti presenti, espandendo la pezzatura. E' difficile dire se questa mutazione abbia trasmissione ereditaria sessolegata, autosomica recessiva o dominante."

Riprende poi una interessante ricerca effettuata presso l'Università del Massachussetts su una varietà selezionata di polli mottle.

Da questo studio risulta che "questa pezzatura è causata dalla distruzione dei melanociti (cellule pigmentali) nei follicoli delle piume... gli scienziato hanno scoperto che nel flusso sanguigno di un pollo mottle ci sono degli autoanticorpi (anticorpi prodotti in modo erroneo) specifici per i melanociti. Questi anticorpi attaccano i melanociti nella pelle e li distruggono. Normalmente è presente un meccanismo di protezione, capace di eliminare questi anticorpi; tuttavia, per ragioni ancora sconosciute, nei polli mottle questo meccanismo non funziona".

Per quanto riguarda la trasmissione genetica si brancola ancora nel buio... alcuni sostengono che la mutazione non può essere trasmessa, ma appare solo casualmente...altri invece, che ci sono alcune probabilità solo con l'accoppiamento mottle x mottle...

Io ho fatto questo ragionamento; di sicuro non è dominante (ne basterebbe uno), è quasi certo che non sia sessolegata (anche se fino ad oggi mi risulta che tutti i roseicollis mottle apparsi siano femmine) per cui le maggiori probabilità sono a favore dell'autosomica recessiva.

Se così è, proverò di accoppiare la femmina con un figlio (verde/FA/cannella) nell'eventualità che avesse trasmesso alla prole qualche "cromosoma impazzito", poi l'anno successivo accoppierò un figlio (teorico portatore di mutazione mottle) con la madre.

In ogni caso, fra qualche settimana esporrò l'esemplare al Masters BVA e lì avrò l'occasione per approfondire l'argomento che mi sta appassionando non poco!!!

Castelnuovo Rangone, 21 agosto 2012

(aggiornamento 23.08.2011)

Ricevo e pubblico, con molto piacere, un interessante contributo pervenutomi dall'amico Gianni Matranga che fornisce  considerazioni utili per un proficuo confronto con gli amici belgi.

Mi auguro che la traduzione in lingua inglese (non fatta da Gianni) rispecchi fedelmente il pensiero dell'autore e non contribuisca ad ingenerare incomprensioni, data la complessità della materia trattata.

"Sul caso da te proposto nutro dei seri dubbi circa la possibile appartenenza di quel fenomeno a quello che viene definita Mottle.

Quest’ultima, anche se non vi sono studi definitivi che la collochino all’interno di una manifestazione genotipica precisa, viene ritenuta da molti connotabile fra le autosomiche recessive progressive.

Specificatamente e tipicamente associabile a tante altre manifestazione evidenziatesi in cavalli e polli e credo altri mammiferi.

Ma tutte queste osservazioni, ivi compresa quella annotata da Dirk, che io conosco, fanno riferimento a studi condotti su animali che manifestano esclusivamente attività melanica per la colorazione del loro mantello (i polli manifestano il loro colore esclusivamente attraverso le eumelanine e feomelanine e non possiedono altri pigmenti di altra natura) e pertanto il meccanismo evocato sulla possibile interferenza dell’attività melanocitica è possibile ma come capirai per sola intuizione oltre che per ragionamento non può essere il tuo caso.

Senza indugiare esaminiamo il tuo soggetto. La cosa che balza subito agli occhi è che il verde che doveva essere in quella zona non c’è più ed al suo posto vi è soltanto il pigmento giallo. Ricordando che  il giallo associato al blu produce il verde si deduce che se il verde non si forma è perché manca una delle due componenti che ricordo essere, la prima (gialla) di natura pigmentaria e precisamente psittacofulvine, mentre la seconda di natura strutturale o fisica (blu).

Senza dover troppo addentrarmi nei meandri della costruzione del colore nei pappagalli diremo che se manca la componente pigmentaria (psittacofulvine gialle) rimane quella blu e quindi il mantello che ne risulterà sarà di colore blu (con tutte le altre sue costruzioni, cobalto, viola ecc…) se manca, di contro, il contributo di quella strutturale (blu), evidentemente per esclusione, la risultante sarà gialla.

Questo sembra il nostro caso, almeno nella porzione, interessata. Allora a questo punto ci dobbiamo chiedere come mai in quella zona le piume e penne non deviano più la luce mentre nel restante mantello lo fanno? Perché, a questo punto, è chiaro che vi è un problema nella struttura vacuolare all’interno delle penne e probabilmente nelle barbe e barbule.

Casi del genere vengono codificati alcune volte come discromie temporanee o di contro, progressive. E’certo che alcuni geni (l’azione sul piumaggio e la sua colorazione è poligenica) non svolgono più il loro compito fino in fondo in alcune aree. La genetica moderna confina questi casi in un a nuova altra branchia della prima che si chiama cronogentica e che studia i casi di mutazioni con conseguente variabilità genofenotipica nel  tempo (alcuni casi studiati e catalogati in questa fattispecie sono i Lumps nei canarini e le discromie e schiarimento di remiganti e timoniere sempre nei Canarini).

Per concludere io ritengo che nel tuo soggetto si è verificata una perdita di caratterizzazione dell’azione dei geni che producono la capacità di deviare la luce ma solo in quella zona. Questo fenomeno sembra poter essere stato confinato nel tempo e c’è solo da vedere se è progressiva e quanto nel tempo; in pratica, si limiterà in quella sola zona o come è prevedibile, nel tempo si estenderà?

Sperando di aver dato un piccolo contributo alla discussione sono sempre disponibile a discutere e confrontarmi anche perché, naturalmente, ulteriori deduzioni si possono fare a seguito di queste riflessioni. "

On the case brought by you, I have serious doubts about the possible membership of the phenomenon of what is called Mottle.

This last, although there are no definitive studies that puts it within a specific genotypic manifestation, is believed by many to be inserted between the autosomal recessive progressive”.

Typically associated with many other events that were found in horses and chickens and, I think, in other mammals.

But all of these observations, including that recorded by Dirk, that I know of, refer to studies conducted on animals that show activity only for the melanic coloration of their coat (the chickens show their color only through “eumelanine”and “feomelanine” and do not have other pigments of other substances) and so the mechanism mentioned on the possible interference of the melanocytic activity is possible but, as will understand, both for intuition that deduction, can not be your case.

Without hesitation let's examine your subject.The thing that is immediately obvious that the green was supposed to be in that area is gone and in its place there is only yellow pigment.
Recalling that the yellow associated with blue produces the green, we can deduce that if the green is not formed is because it lacks one of the two components that create it and that are, the first (yellow) of pigmentary nature and precisely psittacofulvine, while the second (blue) of structural or physical.

Without having too go into the maze of construction of color in parrots, we say that if there is no the pigment component (psittacofulvine yellow) remains the blue and then the coat that will result will be blue (with all his other structures, cobalt, purple etc. ...) if there is, by contrast, the contribution of the structural (blue) component, by default, the result will be yellow.

This seems the case here, at least in part concerned.
So we have to ask ourselves why in that area the feathers do not deviate more light while remaining in the coat do.
At this point, the reason is unclear, there is a problem in the “vacuolare” structure inside the feather and probably in barbs and barbules.


Such cases are sometimes codified as temporary discoloration or alternatively as a progressive discoloration.It is certain that some genes (the action on the plumage and its color is polygenic) no longer carry out their task to the end in some areas.
Modern genetics puts these cases to a new gill called “cronogenetica”, which studies the cases of mutations of “genofenotipica” variability over time (a few cases studied and cataloged in this case are the “Lumps” in the Canaries and discoloration and lightening of the “remiganti e timoniere” always in the Canaries).

To conclude I believe that in your subject there has been a loss of characterization of the action of the genes that produce the ability to deflect the light, but only in that area.
This phenomenon seems to have been confined in time and you just have to see if it is progressive;  in practice, the phenomenon is limited in that one area or as you might expect, over time will be extended?

Hoping to have made a small contribution to the discussion, I am always available to discuss and confront because, of course, additional deductions can be made as a result of these reflections.