"Riflessioni pacate di un allevatore"

Su Italia Ornitologica del maggio 2012 il giudice internazionale, nonchè membro della C.T.N. OP, Giovanni Fogliati ha firmato un redazionale intitolato "Pensieri sfuggenti di un giudice" (leggi qui) che mi ha stimolato alcune riflessioni.

Non intendo entrare nel merito dei  "pensieri" che Giovanni ha esposto nel suo articolo; voglio solo raccontare anche le sensazioni di noi allevatori che, in questo caso, ci troviamo dall'altra parte del fosso con i nostri uccelli.

Dopo diversi anni di allevamento di Agapornis (roseicollis e fischeri) in grandi voliere, decisi di acquistare alcune coppie di roseicollis faccia arancio per intraprendere la difficile strada della selezione.

Alcuni anni più tardi partecipai alla mia prima mostra, ad Adria (RO) nel 2003, ed un soggetto verde scuro faccia arancio, che soprannominai immediatamente "the champion", vinse nella propria categoria con 91 punti. 

Fece il bis qualche settimana più tardi, a Faenza, dove si beccò con un bel 92!!

A quei tempi attribuivo al cartellino di giudizio un valore, oserei dire, quasi sacrale.

Addirittura selezionavo i soggetti per la riproduzione sulla base dei cartellini di giudizio, quelli con il punteggio basso li cedevo e quelli con punteggi elevati li mettevo in coppia.

Ritenevo che il giudice, qualsiasi giudice, avesse tutte le capacità adeguate e necessarie per esprimere un giudizio competente ed indiscutibile.

Un pò più in là mi sono reso conto che mi affidavo completamente e supinamente all'esito del cartellino di giudizio per il semplice fatto che non possedevo ancora le conoscenze sufficienti per valutare i soggetti che allevavo.

Con il passare del tempo il "mio occhio" è andato progressivamente migliorando, tant'è che, ad un certo punto, mi divertivo a compilare le schede di giudizio, a mio uso e consumo, per ogni esemplare che presentavo alle mostre per poi confrontarle con quelle ufficiali stilate dai giudici. (pratica molto proficua che consiglio a tutti i neofiti e non solo...)

Camminando lungo quella strada mi sono reso conto che molti dei cartellini ai quali, all'esordio, attribuivo un valore supremo non lo meritavano affatto.

Nell'archivio del mio sito si possono trovare diversi articoli nei quali ho messo in evidenza le tante difformità dei giudizi espressi sugli stessi soggetti, a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri.

Seguitando ad allevare, ma soprattutto ad osservare e a documentarmi, ho acquisito sempre più dimestichezza, in particolare, con le specie e le mutazioni che allevo, fino a raggiungere un buon livello di conoscenza di tutti i miei uccelli.

D'altronde per fare selezione con crismi scientifici, e non semplicemente in base al fenotipo, la competenza rappresenta la precondizione fondamentale per potere raggiungere determinati obiettivi.

A quel punto si riescono a "leggere" i cartellini per quello che sono realmente ed appare sempre più evidente che molti giudici, spesso e volentieri, si trovano sul tavolo del giudizio uccelli per i quali non hanno la competenza adeguata per poterli giudicare.

Dalle considerazioni suesposte appare evidente che il valore del cartellino di giudizio è destinato a svalutarsi nel tempo in proporzione al crescere della competenza dell'allevatore fino ad arrivare a valere, ne più, ne meno, quanto un biglietto della lotteria.

Infatti si vedono, spesso e volentieri, giudizi che divergono anche di 4 - 5 punti, ed anche tenendo conto di quanto dice Giovanni in merito al comportamento dell'uccello in sede di giudizio, non possono essere accettati.

Credo che sia buon diritto di ogni allevatore pretendere che i propri uccelli vengano giudicati in maniera qualificata ed omogenea.

Solo ai commercianti-allevatori gliene frega abbastanza poco della congruità dei giudizi poiché sanno bene che al gioco della roulette, una volta viene il nero e a quella successiva il rosso, per cui l'importante è che qualche loro soggetto, nel catalogo mostra, appaia vincente, indipendentemente dalla correttezza di giudizio.

Per le ragioni che ho detto sopra ho deciso di sospendere la mia partecipazione da tutte le mostre italiane avendo la fortuna che ancora oggi prevale in me il piacere di vedere nascere un pullus, piuttosto che vincere una mostra con un uccello che non lo merita, o viceversa.

Da questo mio sito ho lanciato frequentemente critiche e proposte al "sistema di giudizio FOI", che spesso hanno trovato l'amichevole consenso anche di giudici, ma che nei fatti nulla è mai stato fatto, anzi.

Le rammento sinteticamente:

1) formazione e selezione seria ed adeguata dei nuovi giudici (ho assisto alla prova di esame di Pordenone che mi limito a definire "stomachevole" e mi fermo qui!);

2) aggiornamento tecnico qualificato per tutti i giudici; (le tipologie degli aggiornamenti fatti fino ad oggi li rendono assolutamente inutili, servono docenti esterni con basi tecnico-scientifiche adeguate e metodologie di presentazione moderne ed efficaci)

3) divisione almeno in tre gruppi dell'Ordine degli Psittaciformi. (la vastità di generi, specie e mutazioni contemplate rendono umanamente impossibile una conoscenza adeguata di tutti gli uccelli);

4) valutazione meritocratica periodica di ogni singolo giudice (ci si deve dotare di un regolamento che premi la competenza, penalizzi l'incompetenza ...per arrivare fino al ritiro del cartellino);

Io non ho molta fiducia negli "uomini che contano" nel palazzo e che dovrebbero porre rimedio a questo stato di cose, tra l'altro condiviso anche da tanti altri miei colleghi.

Forse le loro agende contengono altre priorità, oppure hanno altro da fare, oppure ancora non affrontano i problemi   non potendo spostare nessuna pietra per evitare che cada tutto il muro...

Noi allevatori, comunque, continueremo a sperare che, prima o poi, arrivino tempi migliori...

Castelnuovo Rangone, 12 maggio 2012