Il trasportino "fai da te"

Sono abituato a portare i miei uccelletti in giro per il mondo con una certa frequenza ed anche per distanze ragguardevoli.

Ci sono esemplari che in un solo anno si cuccano viaggi per 5-6.000 km, da Aalst (Belgio) a Palermo, su ogni tipo di mezzo, dall'auto, al camper, al traghetto.

E' evidente che le condizioni di trasporto devono essere le migliori possibili, al fine di garantirgli, non solo, il massimo benessere fisico ma anche quello estetico.

Da diverso tempo ho osservato, con attenzione, i tanti modelli di trasportini in commercio, compreso quelli in plastica, super accessoriati, di ultima generazione.

Sono stato sul punto di acquistarne uno che mi sembrava abbastanza completo e funzionale poi la sorte ha voluto che un mio amico me ne affidasse uno identico a quello da me "adocchiato" per trasportare i suoi uccelli fino a Palermo.

Quell'esperienza pratica è stata illuminante!!

La vicinanza fra la mangiatoia ed il beverino (con spugnetta) faceva si che i semi finissero inesorabilmente dentro quest' ultimo assorbendo tutta l'acqua ed impigliandosi nella spugna, con grande difficoltà per la loro estrazione per evitare la relativa germinazione con tutte le conseguenze del caso...

Ho quindi deciso di costruirmene uno che rispondesse, oltre che alle mie aspettative, anche agli obblighi di legge.

Quello che vedete in foto è costruito con legno compensato, da mm. 5 in tutti i fianchi e nei due orizzontali estremi (sopra e sotto) e da mm.2 in tutto il resto.

Il compensato costa non poco per cui per risparmiare qualcosa conviene ricorrere direttamente alle rivendite di solo legname (purtroppo non molto diffuse) oppure ai ritagli che si trovano abbastanza facilmente nelle "aree taglio" dei centri commerciali fai da te.

Per fare le sbarre ho tagliato alcune griglie nate per essere utilizzate come fondo gabbia, ed ho acquistato un pezzo di plexiglas per costruire gli sportelli "a ghigliottina".

Le sbarre si possono recuperare anche sezionando vecchie gabbie in disuso.

Infine ho acquistato sei ganci per fissare i quattro piani ed una maniglia in metallo.

Tutto qua, a parte una sega, un martello, un pò di chiodi, un pò di tempo e...tanta buona volontà.

Queste sono le dimensioni: ogni scomparto misura cm. 16x12x21, per cui l'intero trasportino, di 20 box, è di soli cm. 65x60x21.

Non l'ho pesato, ma è abbastanza leggero e si maneggia con estrema facilità.

Ecco le caratteristiche principali:

dimensione: cm. 16x12x21  rappresentano una cubatura più che sufficiente per ogni singolo esemplare, naturalmente sto parlando di inseparabili.

posatoio: la presenza di un posatoio a 2 cm. dal fondo permette al soggetto di appollaiarsi e di non rimanere sempre sul fondo dove è facile imbrattarsi di feci;

fondo: nel fondo inserisco un foglio di scottex, doppio, poiché assorbe velocemente l'umido delle feci ed impedisce al soggetto di sporcarsi le penne, timoniere in particolare.

mangiatoia: la mangiatoia inserita all'interno del box permette una facile alimentazione e risulta agevole rimboccarla con l'ausilio di un contenitore di plastica munito di apposito beccucccio.

Oltre al misto semi fornisco anche spighe di panico (nostrane) a volontà.

Preciso che ai miei soggetti non cambio mai il tipo di alimentazione base, neppure alle mostre

Anche nelle mangiatoie delle gabbiette da esposizione verso il misto semi abituale, che mi porto sempre appresso, perchè oltre ad essere certo della sua salubrità non altera il metabolismo degli uccelli.

beverino: in viaggio metto poca acqua nei beverini perchè l'ondeggiare dell'automezzo la fa debordare, in ogni caso, nelle frequenti soste, li rabbocco.

Anche per quanto riguarda l'acqua mi porto in mostra bottiglie di acqua pulita, a meno che, non siano a disposizione taniche chiuse con apposito rubinetto (oramai, frequenti).

praticità: i quattro piani, da cinque box cadauno, permettono di utilizzare solo quelli necessari in relazione al numero di soggetti da trasportare.

Dimenticavo... difetti, nessuno!!! (ah ah ah)