Una capatina a Roma...

 

Sabato 11 giugno 2011 alle ore 5,30, io e l'amico Agostino Culletta partiamo alla volta della capitale.

L'appuntamento è con Orazio Curci, alle ore 10, in Via Fiorentini.

Arriviamo alle 9,58 e con il prezioso aiuto del Tom Tom ci dirigiamo verso il domicilio di Luciano Socci con il quale avevo fissato un appuntamento per ritirare due coppie di Agapornis canus.

Non nascondo, però, che il mio particolare interesse era rivolto all'allevamento degli Agapornis pullarius.

Da quando ho visto il soggetto che Luciano ha esposto al Campionato italiano di Parma un tarlo ha cominciato a rodermi..

I pullarius oltre ad essere di una bellezza e di una eleganza unica, con quel loro atteggiamento sornione e curioso, si rendono particolarmente affascinanti.

Purtroppo sono difficilissimi da riprodurre e gli allevatori di questa specie, in Europa, si contano sulle dita di una mano.

Inoltre, da quando sono state bloccate le importazioni i prezzi sono schizzati molto in alto proprio per la difficoltà della loro riproduzione in cattività.

In Italia, il Maestro di questa specie è senza dubbio Luciano Socci.

A parte la squisita ospitalità che ci ha riservato, mi ha colpito, da subito,

la sua grande competenza sull'ornitologia che va ben oltre le specie che alleva.

E' un vero piacere constatare che anche in Italia ci sono allevatori che parlano con cognizione di causa e non per "sentito dire" come, purtroppo, spesso succede.

Luciano, nella sua libreria, conta ben 232 libri (non mi sono sbagliato, sono proprio 232) che trattano della materia ornitologica con particolare riferimento agli Psittacidi.

Alleva dal 1982 ed è il tipico allevatore che, per provare il piacere di allevare, ha bisogno di lanciare continuamente sfide a specie particolarmente difficili.

Mi diceva che ogni due-tre anni ha sempre

cambiato specie fino a quando ha trovato nei pullarius lo stimolo che cercava, infatti li alleva da diversi anni e non sente ancora l'esigenza di cambiare.

L'aspetto commerciale è l'ultima cosa che lo interessa e lo confermano le ottime condizioni che mi ha riservato per i canus che mi ha ceduto...

Ci ha mostrato il suo ordinatissimo "quaderno di allevamento" sul quale ha annotato tutti gli accadimenti del suo aviario fin dall'inizio.

Con le nozioni acquisite in prevalenza dai libri (non è un grande internauta) associata all'osservazione è riuscito, in molti casi per primo, ad individuare soluzioni che hanno reso possibile la riproduzione dei pullarius.

Come ad esempio l'invenzione del "nido di sughero" come si vede nelle foto sotto.

Mi diceva che nei primi anni, nel nido, come fondo, si usava mettere la torba ma l'eccessiva mobilità delle uova non permetteva un giusto mantenimento di temperatura e l'embrione abortiva.

L'idea del sughero gli venne pensando alla nidificazione in ambiente naturale dove avviene all'interno di termitai.

Da allora, con il nuovo metodo, ha sfornato diverse decina di pullus ed il "nido di sughero" è diventato patrimonio comune dei pochi allevatori di quella specie.

E' stata davvero una visita molto interessante!!... ed ha, senza dubbio, dato i suoi frutti...infatti, ora, sto cercando una coppia di pullarius...

Terminata la visita nell'allevamento di Luciano mi sono incontrato con la mia amica Antonella, anche lei affetta dal virus dei becchistorti (di una sottospecie diversa da quella di Luciano) con la quale ci siamo fatti una veloce partita di chiacchiere sul suo "Amilcare" (personatus allevato allo stecco).

Siamo poi tornati in Via Casilina dove un amico di Orazio (Adriano) ha allestito un piccolo aviario dentro alla cabina di un distributore di benzina e tra un rifornimento e l'altro imbecca calopsitte e inseparabili vari...

Anche lui è gravemente ammalato (ah ah ah)

Finalmente ci siamo messi a tavola, in un ottimo ristorante, dopo aver parcheggiato l'auto "alla romana".

Infatti Orazio mi ha dato l'OK per il posteggio solo dopo aver controllato la quantità dei rifiuti contenuti nei bidoni...

Siamo poi andati a far visita all'aviario di Orazio situato, praticamente, nelle catacombe.

E' uno scantinato situato alla base di un grande condominio, abbastanza vecchio, che Orazio ha cercato di abbellire in tutti i modi...

La prima cosa che salta agli occhi è la omogeneità dei soggetti presenti, caratteristica tipica dei pochi allevatori che fanno allevamento in selezione.

Alleva diverse specie (fischeri, personatus, lilianae e testa di prugna) anche se, la prìncipe, è senza dubbio quella dei fischeri.

Fino a qualche tempo fa ha vinto molto (anche il campionato italiano) con i suoi fischeri e sono certo che presto ritornerà sui gradini più alti perchè sta lavorando davvero bene e se alla competenza si associerà un pò di fortuna, sarà fatta.

Quest'anno è intenzionato ad ingabbiare qualche soggetto al Masters del BVA dove potrà confrontarsi con i migliori allevatori europei.

La giornata è cosi terminata e durante il viaggio di ritorno Agostino si è svegliato un paio di volte per chiedermi come andava...

15 giugno 2011