Giudizi: non ci siamo!!

Vorrei spendere qualche parola su uno degli argomenti di particolare attualità fra gli allevatori di Psittacidi, e di Agapornis in particolare; la qualità dei giudizi nelle mostre che si stanno svolgendo in questo periodo.

Prendo spunto da una considerazione che, qualche giorno fa, a Cento, mi faceva un collega allevatore, il quale mi chiedeva come dovesse comportarsi per ottenere una valutazione corretta ed oggettiva di alcuni sui soggetti sui quali ha riposto particolari speranze.

Reduce dalla Mostra di Pordenone, mi mostrava alcuni cartellini di giudizio, relativi agli stessi soggetti, che contrastavano nettamente con quelli ottenuti qualche giorno prima.

soggetto di Alessandro De Agostini

Dopo avermi illustrato il suo conto spese per la partecipazione alle due mostre è arrivato alla conclusione che il prossimo anno non parteciperà più a nessuna, inviterà direttamente nel suo allevamento un giudice, da lui stesso, ritenuto competente e con un semplice rimborso spese avrà finalmente la soddisfazione di vedersi valutati i propri uccelli, cosa che non gli è ancora riuscita, nonostante la partecipazione a due mostre.

Sinceramente, per me, che ho vissuto la sua stessa esperienza, è stato difficile dargli torto!

Con questo mio intervento vorrei porre, ancora una volta, alla attenzione di coloro che hanno il potere per fare qualcosa, l'importantissima questione della qualità e dell'affidabilità dei giudizi!

In maniera estremamente schematica, e possibilmente comprensibile a tutti, vorrei evidenziare il mio punto di vista con l'esclusivo intento di fornire spunti di riflessione e non certo per colpire qualcuno.

Farò l'elenco dei problemi che ho rilevato e proporrò le soluzioni per il loro superamento.

Premetto che nelle due mostre a cui ho partecipato (Pordenone e Cento)  non ho avuto il minimo sentore che ci siano stati favoritismi e/o scorrettezze di alcun genere; da questo punto di vista il comportamento dei giudici è stato esemplare. 

Uno dei principali problemi che ho toccato con mano è la scarsa competenza di alcuni giudici che rendono il loro operato quanto meno approssimativo, in ogni caso ben lontano da standard accettabili.

Anche nel difficilissimo mestiere del giudice, così come in tutte le arti e professioni, si trova il bravo ed il bravissimo ma anche chi non è assolutamente "tagliato" per fare quel determinato tipo di lavoro, nonostante l'impiego di tutta la buona volontà possibile.

Chi non ha "l'occhio" non dovrebbe neppure riuscire ad ottenere la qualifica da Giudice, considerati gli esami a cui si viene sottoposti, tuttavia può capitare, per varie ragioni, che qualcuno riesca a superarli riversando tutte le conseguenze del caso sui malcapitati allevatori.

Un'altro enorme problema è costituito dalle specializzazioni di fatto che ogni giudice si porta come bagaglio di esperienza personale anche se sulla carta tutti dovrebbero essere in grado di giudicare l'intera Famiglia degli Psittacidi, senza distinzione alcuna!!

In entrambe le mostre a cui ho partecipato questa è apparsa come la principale delle contraddizioni!

Giudici che nell'ambito della propria (reale) specializzazione possono tranquillamente competere con i migliori a livello internazionale, se vengono chiamati a valutare specie per le quali non hanno "l'occhio", si trovano in grande difficoltà con tutte le conseguenze del caso.

Un terzo problema che mi sento di segnalare è quello relativo alla insufficiente formazione e, soprattutto, all'aggiornamento dei giudici.

Nonostante siano stati recentemente pubblicati i nuovi standard non mi risulta che siano state fornite particolari informazioni se non quella di aver inviato al domicilio di tutti gli aventi diritto i nuovi elaborati in fotocopia.

Inoltre appare fin troppo evidente che ogni giudice esprime le proprie valutazioni non tanto sulla base degli standard, o delle indicazioni della competente C.T.N., quanto sulla base dei propri gusti personali.

Se poi si considera che in questi ultimi anni, soprattutto nella Specie Roseicollis, si è verificata una vera e propria rivoluzione grazie all'avvento di nuove mutazioni e di nuove tipologie di soggetti (opalini, piuma-lunga, blu puri, pezzati, lutino taroccato etc.) gli effetti delle "valutazioni personali" hanno prodotto e producono effetti devastanti.

Un'altro problema ancora è dovuto alla crescita esponenziale delle cosidette mutazioni minori. L'ormai consolidata prassi dell'ampliamento delle categorie, in molte mostre, ha fortemente stimolato l'allevamento di mutazioni fino a ieri quasi sconosciute creando non pochi problemi non solo di giudizio ma anche di identificazione.

Soprattutto alcuni soggetti della serie Avorio sono risultati difficilmente identificabili! In alcuni casi si è dovuto ricorrere a veri e propri consulti fra allevatori esperti per riuscire ad incasellarli nella giusta categoria...e non sempre ci si è riusciti!

L'incrocio tra gli Avorio ed i Faccia Bianca con l'aggiunta del fattore viola produce effetti veramente devianti che vanno velocemente ricomposti e riportati nell'ambito dello standard vigente con estrema severità.

Quelli che ho sopra evidenziato sono, a mio parere, i principali quesiti ai quali sarebbe opportuno dare delle risposte.

Per quanto mi riguarda, in qualità di allevatore, porterò un mio contributo di proposte anche se nutro fortissimi dubbi sul fatto che possa essere preso in considerazione.

In ogni caso, questi sono i suggerimenti:

1) dividere i giudici iscritti alla sezione O.P. in due gruppi; uno generico e l'altro specialistico.

I giudici dotati una buona conoscenza dell'intera Famiglia degli Psittacidi saranno compresi in un "gruppo generico"  e soddisferanno le esigenze delle manifestazioni non specialistiche o divulgative, mentre coloro che dimostrano una spiccata attitudine verso Specie particolari saranno inseriti nel "gruppo specialistico" e saranno indirizzati prioritariamente verso le mostre specialistiche.

All'interno di questo secondo gruppo sarebbe opportuno suddividerli in ulteriori tre sotto-specializzazioni: Agapornis, Ondulati ed Altri Psittacidi;

2) rivedere il percorso di formazione e di selezione dei giudici, prevedendo una prima fase uguale per tutti ed una seconda mirata alla formazione specifica sulla base delle tre specializzazioni (Agapornis, Ondulati e Altri Psittacidi).

Al di la dei gusti personali dei singoli, credo che sia umanamente impossibile pretendere che si riesca a giudicare tutti gli Psittacidi con un sufficiente grado di competenza.

Così come nelle future manifestazioni prenderanno sempre più piede le "specialistiche" anche il livello dei giudizi dovrà velocemente adeguarsi, pena la sempre maggiore amplificazione delle contraddizioni;

3) la competente C.T.N. deve organizzare corsi di aggiornamento straordinari e periodici per garantire il massimo di omogeneità nei giudizi. Non si può tollerare oltre il fatto che ognuno giudichi sulla base dei propri gusti personali e non su quanto previsto dallo standard!; 

4) controllare l'operato dei giudici verificando "sul campo" la qualità dei giudizi espressi. Una commissione tecnicamente competente, nominata dall'Ordine dei Giudici, dovrebbe eseguire sopralluoghi nelle varie mostre ed esprimere valutazioni sull'operato dei giudici per poi attuare tutte le misure previste dallo stesso regolamento dell'Ordine;

5) aggiornare lo standard degli Agapornis su basi scientifiche corredato da foto e da disegni;

6) cogliere l'occasione per la presentazione del nuovo standard  per organizzare una serie di incontri oltre che con i giudici anche con gli stessi allevatori!

Solo con l'accettazione e la condivisione totale, da parte degli allevatori e dei giudici, dello standard come strumento unico di misurazione e di confronto sarà possibile gettare le basi per una soluzione radicale del problema.

Inoltre lo standard dovrebbe essere divulgato con ogni mezzo possibile ed andrebbero premiati coloro che in qualche modo lo pubblicizzano mentre quello che appare sul sito della FOI risulta addirittura protetto dai diritti e non può neppure essere copiato! (mah!!)

7) una volta redatto, ma soprattutto divulgato, lo standard dovrà rappresentare il punto di riferimento indiscusso per tutti, anche per i club di specializzazione. E tutti i soggetti non conformi ad esso dovranno essere tassativamente squalificati e ciò per mettere un freno all'espandersi del fenomeno degli incroci anomali.

Come dicevo in altra parte di questo intervento, le probabilità che questo mio scritto resti inascoltato sono praticamente certe, in ogni caso, invito "i capi del palazzo" a prendere in seria considerazione i problemi che stanno emergendo nelle varie mostre perché molti allevatori sono veramente amareggiati e una qualche risposta credo che gli sia dovuta!

 

15 ottobre 2009