Dall'ancestrale al lutino

(Agapornis personatus e nigrigenis)

(aggiornamenti a fondo pagina)

 

Per questo lavoro devo ringraziare, prima di tutto, l'amico Giuseppe Andriano (Peppino) che con la sua competenza ed il suo magico megamicroscopio elettronico ha realizzato le diapositive esposte di seguito, oltre a Fabio Vitalbi e a Fabio Losa per avermi fornito le piume da analizzare (piccolissime piume prelevate nella gola, appena sotto al becco).

Questo lavoro si pone l'obiettivo di dimostrare ciò che succede nella struttura del piumaggio di soggetti ancestrali rispetto a quelli lutino, in particolare per le specie Personatus e Nigrigenis.

L'obiettivo del seguente lavoro è quello di dimostrare la ragione per la quale nei soggetti lutini, sia personatus che nigrigenis, attorno al becco resta visibile, in modo più o meno marcato, una zona di colore bianco. 

 

foto A) Personatus ancestrale

foto B) Personatus lutino

La foto A) illustra una piuma di un personatus ancestrale: è impressionante la concentrazione di eumelanine  presente sulla rachide (sostegno centrale) sulle barbe (diramazioni laterali) ed anche sulle barbule (baffi delle barbe). Nella foto B) viene rappresentata la piuma di un personatus lutino dalla quale risultano completamente scomparse le eumelanine mentre sono visibili tracce di psittacofulvine arancioni (le psittacofulvine sono di tre tipi: gialle, arancioni e rosse). In questo soggetto la mascherina attorno al becco apparirà particolarmente bianca data la scarsa presenza di psittacofulvine. Dirk Van den Abeele nel suo libro "Agapornis"sostiene che nei soggetti ino "l'eumelanina , invisibile ai nostri occhi, rimane comunque visibile al microscopio elettronico." Dalle immagini che ci ha fornito l'amico Peppino pare invece che le eumelanine siano proprio assenti.

 

 

 

foto C) Nigrigenis ancestrale

 

 

 

foto D) Nigrigenis lutino

Queste immagini, che si riferiscono al nigrigenis ancestrale e lutino, non riprendono la rachide, ma solo le barbe e le barbule. Il processo che si viene a determinare in queste due specie è praticamente identico poichè entrambe portano nella regione facciale una concentrazione molto elevata di eumelanine a scapito delle psittacofulvine (vedi foto B) e D)). Dalla foto D) appare evidente che il soggetto lutino di F. Losa porti una colorazione attorno al becco abbastanza intensa, data la notevole presenza di psittacofulvine. Dall'analisi di queste immagini mi verrebbe da suggerire che l'accoppiamento migliore finalizzato ad una prole lutino sia quello fra un soggetto lutino ed un portatore, con una mascherina con scarsa presenza di eumelanine (meno nera possibile).

Dopo aver "letto" i diversi piumaggi diventa più comprensibile anche questa foto di un nigrigenis lutino al confronto con un ancestrale. Infatti, la zona di maggiore concentrazione di eumelanine dell'ancestrale (guance e alta gola) diventa quasi bianca, nella mutazione lutino, per effetto della scomparsa delle stesse. Inoltre, la poca presenza, nella stessa zona, delle psittacofulvine rendono il "baverino" quasi completamente bianco.

Grazie ancora agli amici che hanno reso possibile questo approfondimento!

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(aggiornamento del 15.12.2015)

A volte riesco a trarre dal mio blog soddisfazioni davvero appaganti: diversi allevatori hanno dimostrato il loro interesse per questo lavoro a dimostrazione del fatto che se anche in Italia ci fosse qualche organo che si facesse carico della divulgazione tecnico-scientifica qualche risultato interessante si potrebbe ottenere. Penso, per esempio, alle Commissioni Tecnico Scientifiche che dovrebbero albergare all'interno dei Club di specializzazione e che invece non sono mai neppure nate...

Sono stato spingo ad aprire questo aggiornamento in seguito ad un ragionamento che mi ha proposto Dario Bastianello (bravo e noto allevatore di nigrigenis)... Dario prende spunto dal mio consiglio di accoppiare un portatore di lutino, con poche eumelanine sulle guance, al fine di ottenere soggetti il più possibile rispondenti agli attuali standard che dicono: "guance e gola rosso slavato quasi bianco ai lati del becco", per sostenere una tesi diversa, a mio avviso, assolutamente condivisibile.

Dario ribalta letteralmente il ragionamento sostenendo che, siccome il bel soggetto ancestrale è quello che porta il massimo di concentrazione di eumelanine, è logico pensare che la mutazione lutino ne sia la naturale conseguenza e quindi con una forte presenza di bianco. Vanno perciò adeguati gli standard.  Grazie Dario.