Creare due, tre, molte mostre specialistiche....

 

Questo è il periodo in cui noi allevatori, guardando la voliera dei novelli, cominciamo già ad assegnare i primi trofei...."quello farà sicuramente il primo a Pordenone... e quell'altro stamm vincerà, di certo, a Faenza..." 

In questi giorni ciascuno di noi decide a quali manifestazioni prendere parte il prossimo autunno considerando che, data la brevità del periodo espositivo (due mesi, da fine settembre a fine novembre) non gli sarà possibile parteciparne a più di tre o quattro. 

Le Associazioni, dal canto loro, stanno "impostando" l'organizzazione delle loro manifestazioni con l'obiettivo di stimolare la più alta partecipazione possibile.

Nel mezzo ci stanno i clubs di specializzazione che, rappresentano (o dovrebbero rappresentare) gli interessi e le aspettative di tutti gli allevatori e dovrebbero collaborare con le associazioni per la migliore riuscita dei futuri eventi.

Prima di entrare nel vivo dell'argomento ritengo opportuno evidenziare le ragioni che, normalmente, spingono gli allevatori a scegliere una mostra piuttosto che un'altra.

La prima cosa che interessa è, senza dubbio, il numero delle categorie ammesse a concorso. 

A nessuno fa piacere che un proprio soggetto, di una certa mutazione, venga confrontato con altri, di mutazioni completamente diverse!

Questo però è un concetto già acquisito da tutte le associazioni che sono interessate agli psittacidi: il ventaglio delle categorie offerto è sempre molto ampio, e quando non è possibile il confronto con i clubs, lam scelta viene definita direttamente con gli allevatori.

Solo nelle grandi manifestazioni (campionato italiano e mondiale) è ancora vigente il numero minimo di categorie fissato dalla COM,  dove le presenze sono determinate, per lo più, dall'appeal esercitato dalla risonanza dell'evento, anche se l'ampliamento del numero delle categorie garantirebbe sicuramente una quantità più elevata di ingabbi.

Io, per esempio, non ho mai partecipato ai suddetti campionati proprio per questa ragione. 

Su questo tema i due Clubs di specializzazione si sono mossi, in passato, in modo diametralmente opposto; se dovessi assegnare un punteggio.....darei un bel 94, con relativo Best in Show al CIAA, ed uno striminzito 86 al Club degli Psittacidi. 

Sono assolutamente convinto che la scelta fatta, a suo tempo, dai dirigenti del CIAA di presentare a Faenza tutte le mutazioni di tutti gli Agapornis (oltre 90) si sia poi rivelata estremamente positiva; da una parte ha favorito lo sviluppo e l'aumento delle mutazioni negli allevamenti e dall'altra ha costretto le Associazioni a decidere se avere anche gli inseparabili all'interno delle loro mostre oppure no.

Il Club piemontese invece, su questo argomento, ha registrato un grave ritardo....vedasi Reggio Emilia ed anche Fossano. 

Un'altro motivo di interesse per gli allevatori è determinato dal numero dei soggetti a concorso e quindi dal "giro" che si genera di conseguenza in quella manifestazione.

Non c'e' dubbio che una mostra con meno di 200 soggetti a concorso riveste poco interesse per la maggior parte degli allevatori, anche se, in certe realtà, ed a scopo divulgativo, possono ritenersi comunque valide.

Oltre a queste due importanti motivazioni ce ne sono anche altre di carattere più o meno soggettivo; dalla consistenza del monte premi alla qualità dei giudici, dalla potenzialità di vendita agli aspetti organizzativi, dalla sensibilità e attenzione verso gli animali al grado di ospitalità, etc. etc.

Uno dei principali obiettivi dei Clubs di specializzazione è quello di fare promozione e divulgazione affinché questo nostro bellissimo hobby venga costantemente alimentato da nuova linfa che costituisce la garanzia della futura sopravvivenza.

Si devono creare le condizioni affinchè i giovani si avvicinino al nostro mondo per poi stimolarli a partecipare a qualche manifestazione.

A volte può bastare un piazzamento (oppure anche solo un buon punteggio) in una piccola mostra per fare scattare la molla della partecipazione e del confronto.

Superato questo primo ed importante ostacolo è, ancora, compito dei clubs indirizzare i neofiti verso una specifica crescita culturale al fine di migliorare le performances dei propri soggetti.

Se il numero delle specialistiche da assegnare dipendesse dalle opinioni personali, o peggio ancora, da una contrattazione politica al ribasso avremmo veramente sbagliato tutto!

Devono essere organizzate il maggior numero di mostre specialistiche possibili, su tutto il territorio nazionale, ovviamente a determinate condizioni!

Ecco le condizioni:

1) devono esserci ragionevoli e verosimili obiettivi di ingabbio, non inferiori ai 200 soggetti;

2) le Associazioni dovranno accollarsi tutti gli oneri (coccarde, diplomi etc. etc) perchè il loro ritorno economico sarà determinato dai maggiori ricavi derivati dagli ingabbi per effetto del patrocinio del club che garantisce la presenza dei propri associati.

Ho sottolineato l'ultima frase perché è strategica per la prospettiva del Club; quando si fanno scelte che vanno palesemente contro le aspettative e gli interessi degli allevatori si compromette irrimediabilmente il livello del proprio potere contrattuale.....

Porto un esempio concreto, a mio parere, estremamente significativo.

L'anno scorso il direttivo del CIAA ha negato l'assegnazione della specialistica a Pordenone e della divulgativa a Cento dopo alcuni anni di risultati positivi e di reciproca soddisfazione.

Il potere contrattuale del CIAA, nei confronti delle Associazioni, fino ad un minuto prima di quella infausta decisione, era al massimo livello perché era chiara a tutti la seguente proporzione "club:associati=specialistica:maggiori ingabbi".

Siccome gli allevatori e le associazioni, com'era facilmente prevedibile, non hanno accettato passivamente la predetta decisione si sono messi d'accordo tra di loro conseguendo risultati migliori di quelli degli anni precedenti.

Da quel momento il potere contrattuale del club si è praticamente azzerato!

Tant'é che quest'anno gli stessi allevatori e le associazioni hanno concordato le condizioni per la partecipazione alle prossime mostre ancora prima che i Clubs comunicassero i loro programmi delle specialistiche.

Sia chiaro tuttavia che l'indebolimento del Club, per noi allevatori, non è un fatto positivo, anzi....

3) tra il club e l'associazione si devono concordare programmi di collaborazione almeno triennali, perchè se il progetto è valido e ben gestito darà i suoi frutti nel tempo e sarebbe sbagliato interrompere la collaborazione con investimenti ancora in corso di ammortamento; 

Sulla base dei tre punti di cui sopra si possono creare due, tre, molte mostre specialistiche su tutto il territorio nazionale, perchè questo è il modo più efficace per avvicinare i giovani al nostro mondo e non certo quello di organizzare una sola mostra a livello nazionale!...che comunque va fatta, o meglio, va ridefinita, perchè oggi esiste già ma non si capisce più che cosa sia.

Sto parlando di Faenza.

Anche in questo caso devo riconoscere che gran parte del merito del successo di Faenza va ascritto al CIAA che è riuscito a creare le condizioni per cui nel tempo gli ingabbi di Agapornis sono arrivati fino a 662!!

Oggi, quella mostra vede il patrocinio di entrambi i clubs (CIAA che è  specializzato solo in Agapornis ed il Club degli Psittacidi che è specializzato in Agapornis + altri psittacidi) anche se credo che  solo il CIAA paghi una quota consistente per potere essere presente......

A mio parere Faenza rappresenta già oggi "l'Aalst italiana", si tratta solo di definire meglio i ruoli (gli oneri e gli onori) dei tre attori che calcano quella scena (i due clubs e l'associazione organizzatrice).

Tenuto conto che oggi quella mostra, parlo ovviamente di inseparabili, potrebbe vivere anche senza il patrocinio di entrambi i clubs, perché sono convinto che quasi tutti gli allevatori continuerebbero a parteciparvi comunque essendo soddisfatte  buona parte delle aspettative sopra indicate.

Ritengo tuttavia che sarebbe auspicabile un accordo fra i due clubs che faccia chiarezza sui rispettivi ruoli all'interno di quella mostra ma soprattutto che si ponga come obiettivo comune la promozione della stessa in Italia ed anche all'estero.

Confesso che sono stato stimolato a scrivere queste note da una accalorata discussione che ho seguito sul forum del CIAA in merito alla concessione o meno della specialistica alla mostra di Frosinone.

Ero convinto che l'analisi delle conseguenze determinate dalle scelte errate dell'anno scorso fosse servita a correggere il tiro......ma evidentemente mi sbagliavo...

Sono sinceramente preoccupato per la situazione che si sta determinando per il semplice fatto che, secondo me, nel nostro mondo, il numero perfetto è il due (e non l'uno o il tre) e non vorrei che alla fine della strada, che si sta seguendo, ci ritrovassimo con un solo Club!

Solo una leale e corretta competizione fra due antagonisti (in buona salute) può garantire i migliori servizi, a costi contenuti, ai propri associati!  

 

27 aprile 2009