A proposito del crepuscolo del lutino.....

Il seguente articolo apparira' sul numero 1/2008 della Rivista Ufficiale del Club Italiano Allevatori Agapornis

 

L’articolo apparso su Italia Ornitologica di dicembre a firma della C.T.N.Ondulati e Psittacidi ha suscitato un notevole interesse ed ha stimolato un forte dibattito fra molti allevatori e non solo.

Nel suo scritto la C.T.N. afferma che “sempre più spesso ai concorsi sono esposti soggetti atipici che presentano tracce o sfumature più o meno evidenti di bruno sulle remiganti; inoltre il codrione perde la tipica sfumatura argentea acquisendone una azzurrognola, segno tangibile della presenza del fattore cannella”. 

A questa affermazione ha fatto seguito un intervento molto interessante di Giovanni Matranga sul forum del Club Italiano Allevatori Agapornis con il quale ha dimostrato, in maniera semplice e comprensibile, le ragioni per cui a livello genetico avviene questo fenomeno.

Lo studioso sottolinea che il fenomeno trae la sua origine dal crossing-over (ricombinazione genetica) che si ottiene da accoppiamenti cannella x lutino, che sono mutazioni entrambe  recessive legate al sesso.

In pratica con tale accoppiamento si determina uno scambio di sequenze genetiche fra cromatidi omologhi dove non figura nessuna nuova creazione di nuovi geni ma solo una ricombinazione fra di essi, di conseguenza non si ottiene una nuova mutazione ma solo una diversa espressione fenotipica.

Ho sinceramente apprezzato l’articolo della C.T.N. perché ha messo in luce un fenomeno realmente esistente (il divario fra gli standard descrittivi di giudizio e i soggetti presentati) indicando le cause che lo hanno generato ed invitando gli allevatori ad evitare determinati accoppiamenti per salvaguardare le caratteristiche del lutino così come sono descritte sullo standard. 

Come dicevo, questi interventi stanno provocando reazioni delle più disparate, si va da coloro che sostengono che i lutini che presentino i segni di cui sopra, non essendo conformi allo standard, non vanno neppure giudicati, a coloro che suggeriscono di prendere atto che oramai tutti sono, più o meno, inquinati dai cannella per cui tanto vale adeguare lo standard allo stato di fatto.

Io che sono un allevatore amante dei lutini, in particolare faccia arancio, di fronte a posizioni cosi radicali comincio sinceramente a preoccuparmi e mi sto chiedendo cosa succederà alle prossime mostre!

 Per far comprendere meglio il mio pensiero prenderò ad esempio i lutini faccia arancio del mio allevamento che sono il frutto di una selezione che dura almeno 4/5 anni.

Anche se ho sempre “incrociato” il lutino con il verde ancestrale, e mai con il cannella, devo ammettere che, mentre le remiganti appaiono abbastanza bianche, sul codrione si nota, in misura più o meno marcata, una sottile velatura azzurrognola. 

Voglio anche aggiungere che soggetti con codrione completamente argenteo (parlo di lutini faccia arancio), come recita lo standard, non ne ho visti mai pur avendo visitato tantissimi allevamenti in Italia, Olanda e Belgio.

A volte mi viene persino il dubbio che siano mai esistiti…….

Tornando alla selezione dei miei lutini, volevo precisare che uno degli elementi di cui ho sempre tenuto una forte considerazione è stato quello relativo ai valori espressi dai giudici nelle scheda di giudizio, e più in particolare della voce “colore – disegno”, che ritengo essere quella più importante per la caratterizzazione dei soggetti.

Credo di essere arrivato ad un buon livello di selezione il cui epilogo è stato raggiunto anno scorso con un lutino faccia arancio (n. 115 nato il 26.02.07) presentato in tre mostre (Pordenone, Cento e Faenza)  dove ha realizzato ottimi punteggi (90,91 e 92).

 Sottolineo il fatto che mentre nelle prime due mostre è stato valutato da giudici italiani, a Faenza invece e’ stato giudicato da un giudice olandese.

Naturalmente lo ripresenterò alle mostre di quest’anno e sono molto fiducioso dei risultati che potrà raggiungere perché i buoni punteggi a cui facevo riferimento li ha ottenuti ad appena 8 – 9 mesi di età, quindi a muta incompiuta, e quest’anno avendo raggiunto la piena maturità dovrebbe quanto meno ripetersi.Ecco quindi la mia preoccupazione. Il soggetto di cui sopra ha una leggerissima velatura azzurrognola sul codrione però siccome non mi risulta che sia cambiata la descrizione dello standard rispetto al passato, non sarebbe comprensibile, se gli venisse attribuito un punteggio di molto inferiore a quelli precedenti.   

Anche perché se dovessero essere applicate le teorie di coloro che sostengono che la pur minima presenza di azzurro significa ibridazione e quindi non conformità allo standard non dovrei buttare via solo quel soggetto ma metà del mio allevamento che ho costruito in anni di lavoro seguendo le indicazioni datemi dagli stessi giudici.

Per concludere, io credo che la C.T.N. abbia giustamente lanciato un monito a noi allevatori per quanto riguarda la mutazione lutino richiamando l’attenzione su alcune anomalie rispetto allo standard che nel tempo sono andate consolidandosi, credo anche che dai prossimi giudizi una particolare attenzione debba essere riservata al colore delle remiganti e dei codrioni e debbano essere penalizzati quei soggetti che mostrano evidenti segni di “inquinamento” .

Ma sono altrettanto convinto che non potranno essere stravolti i giudizi rispetto al passato e che il passaggio dal vecchio al nuovo sarà “gestito” con intelligenza e gradualità anche perché in caso contrario significherebbe sconfessare il lavoro di tutti, ivi compreso quello della stessa C.T.N.. 

Infine vorrei rivolgere l’invito alla CTN di fare applicare pedissequamente gli standard descrittivi di giudizio a tutti i giudici e tutti i giorni per evitare che in futuro ci si ritrovi di fronte a situazioni come quella che ha determinato la stesura del “crepuscolo del lutino”.

 

A questa mia lettera hanno fatto seguito la risposta della CTN e un intervento di Giovanni Matranga, per conto del CIAA, i cui interventi sono sottoriportati: 

 

PER FARE ULTERIORE CHIAREZZA SUI LUTINI

a cura della Commissione Tecnica Nazionale Ondulati e Psittacidi 

Dopo attenta e ponderata lettura dell’articolo “A proposito del crepuscolo del Lutino” inviatomi dal Club Agapornis, mi sembra doveroso chiarire la posizione della C.T.N.  e le nostre proposte inerenti la materia sopra menzionata.

All’inizio dell’articolo si legge di un intervento di Giovanni Matranga – giudice di colore - che chiarisce in modo ineccepibile cosa ha provocato questo particolare fenomeno.

In definitiva,  “volenti o nolenti”, tempo addietro furono accoppiati tra loro due fattori legati al sesso il Lutino ed il Cannella; purtroppo, la genetica insegna che quando si ricombinano fra loro due fattori sessolegati , sarà poi impossibile dividerli nuovamente, quindi quale può essere il rimedio?

Non è intenzione della C.T.N., consapevole delle preoccupazioni degli allevatori, attenersi per il momento in modo fiscale alla conformità dello standard in questione, ma valutare di volta in volta quel soggetto o quei soggetti che pur evidenziando segni di meticciamento, più si avvicinano allo standard.

Quindi cosa ci rimane da fare, visto che la “frittata” è stata fatta, per quei soggetti con evidenti tracce di feomelanina bruna sulle remiganti?

Noi come C.T.N. una proposta per quei soggetti la potremmo anche avere visto che, come nell’Ondulato e nel Canarino di colore esiste questa mutazione.

Nell’Ondulato si chiama “ALA MERLETTATA”, nel Canarino di colore “SATINE’”:

Sono entrambe mutazioni sesso legate come lo sono il Lutino ed il Cannella ed hanno entrambe l’occhio rosso (rubino)  inoltre,  hanno sostituito l’EUMELANINA NERA delle remiganti con la feomelanina bruna.

L’unica differenza, se così si può chiamare è la mancanza di disegno su dorso, ali, nuca e collo, ma visto che l’Agapornis Roseicollis Ancestrale è sprovvisto di tale disegno, così dovrà essere questa nuova “mutazione”.

Per concludere, nella categoria Lutino, andranno ingabbiati quei soggetti che più si avvicinano allo standard, fermo restando che il Lutino deve avere le remiganti bianche ed il codrione argenteo, mentre per tutti quei soggetti che mostreranno le caratteristiche sopra menzionate dovremmo redigere un nuovo standard dopo attente valutazioni, ed eventualmente richiederne l’approvazione al “Consiglio dell’Ordine dei Giudici” e alla F.O.I.

L’unica cosa che rimarrebbe da decidere è il nome di questa “mutazione” o somma di mutazioni, che potrebbe essere SATINE’ come per il Canarino o FUME’, tanto per trovare un nome nuovo che non sia legato ad altre razze.

Infine vorrei mettere il club, al corrente di una richiesta da noi fatta all’Ordine dei Giudici e per conoscenza alla F.O.I. per la prossima stagione espositiva, che consiste in un’ulteriore categoria a concorso per tutte quelle mutazioni di Psittacidi ancora sprovviste di relativo standard o appena manifestatesi.

Per la suddetta categoria il punteggio sarà globale.

 

LA POSIZIONE DEL CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS

          Gianni Matranga

                                       

A seguito di precedenti interventi sul forum del Club da parte di alcuni allevatori, abbiamo predisposto un intervento sull’argomento che esaminava gli aspetti sia tecnici che scientifici del problema in questione che si intitola “I ROSEICOLLIS LUTINO - Considerazioni” che potrete trovare sul sito del Club www.agapornisclub.com/rubrica_matranga.html al quale rimandiamo per una lettura preventiva prima di scorrere questo intervento poiché per il nostro attuale ragionamento lo riterremo acquisito già come dato di riferimento. Dalla lettera di Daniele Zoli si evidenzia in maniera inequivocabile la preoccupazione, sicuramente condivisa da tanti altri, in ordine alla selezione ed al giudizio di questi soggetti discretamente presenti ancora nei nostri allevamenti. Nel descrivere la sua metodologia di selezione non possiamo che rallegrarci nel riscontrare tecniche e metodi oltremodo corretti per giungere ai risultati di selezione previsti per ottenere dei buoni lutino. Poi per ottenere soggetti di “1^ Classe” è palese che bisogna avere delle coppie iniziali che posseggano, anche loro, i migliori requisiti dei tipi base (Verde, Verde scuro ecc..). Alla lettera di Zoli fa seguito una conciliante, per non dire rassicurante, lettera della CTN in relazione alle preoccupazioni espresse circa le modalità e  i criteri da applicare nei giudizi dei Roseicollis nella mutazione Lutino. Entrando subito nel merito di una preoccupazione precisa di Zoli riferita ai criteri di giudizio relativamente alla colorazione del codrione che secondo quest’ultimi deve apparire argenteo mentre di contro viene riferito di una costante presenza di riflessi azzurrognoli in individui tipici in tutte le altre voci, possiamo effettuare le seguenti considerazioni: 

  • Nei soggetti tipici ottenuti in selezione possiamo osservare quasi costantemente una, anche se minima, attività residuale a carico delle strutture delle penne deputate alla deviazione della luce (granuli e zona spongiosa mentre il cortex è inattivato) con la conseguenza che è quasi sempre presente una colorazione azzurrognola estremamente tenue e rilevabile soprattutto al variare dell’angolo di vista rispetto alla  luce incidente senza che tale fenomeno possa essere considerato come segno residuo di meticciamento od “ibridazione”;
  • Oltre che estremamente difficile per i motivi sopra esposti è anche inesatta, in un certo senso, l’indicazione fornita dagli standards attuali circa la tonalità che viene definita argentea. Infatti il termine “argentea “identifica un colore bianco grigio con riflessi od iridescenza, parzialmente desaturato e con accentuata brillantezza. Non vogliamo addentrarci troppo sulla classificazione cromatica ma è oltremodo intuibile che la tonalità sopra descritta per manifestarsi non può fare a meno della componente nera (nero + bianco = grigio in diverse gradazioni e diluizioni in funzione della quantità conferita da ognuno) e pertanto per trasposizione pratica sui nostri soggetti, per avere questa tonalità dovremmo vedere coinvolto un pigmento nero e l’unico pigmento con questo colore viene espresso dalle melanine che proprio per definizione e per caratteristica della mutazione invece è totalmente inibito;
  • Visto che nel tipo Verde la zona del codrione è occupata solo dal colore strutturale (Cobalto) con assenza di pigmenti sia melanici che psittacofulvine (gialle), in presenza della mutazione lutino, che inibisce sia l’azione della melanina che della componente strutturale (blu), il soggetto interessato, dovrebbe presentare la zona in esame completamente bianca (Giallo + Blu = Verde, Verde – Blu = Giallo, Verde – Giallo = Blu, Blu - Blu = Bianco).

 Bastono questi soli tre punti per poter concludere che il codrione nella mutazione Lutino dovrebbe presentarsi bianco e non argenteo ma che ciò, di fatto, è particolarmente raro che  accada a causa dell’azione, estremamente contenuta ma ancora presente, del colore strutturale mai completamente inibito. Pertanto i Lutino classici tipici dovrebbero essere giudicati con gradimenti verso l’alto in funzione della minore concentrazione “azzurrognola” presente nel codrione (tanto meno azzurro manifestato più alto il punteggio). A seguito di tali conclusioni viene immediato il confronto e le deduzioni consequenziali sugli altri Lutino ad eredità Cannella. In ultima analisi, è nostra convinzione che questi soggetti, anche se anomali, debbano essere giudicati in ogni caso ma penalizzati fortemente nelle due macrocomponenti delle remiganti e del codrione e corrispondenti, nella scheda di giudizio, alla voce colore (almeno -10 punti) e con magari una nota a tergo da parte del giudice che evidenzia il perché di questa penalizzazione. Tutto questo per tranquillizzare Zoli e nel contempo per trovarci in sintonia con la CTN in merito alla loro affermazione che giudicheranno “…valutando di volta in volta quel o quei soggetti che pur evidenziando segni di meticciamento, più si avvicinano allo standard” ma, aggiungo io, in presenza di soggetti tipici, soprattutto in quelle due voci (Remiganti e Codrione) non potranno in ogni caso interferire con il vertice delle classifiche finali.

Detto questo appare sostanzialmente improponibile l’ipotesi di poter giustificare la predisposizione di uno standard solo per loro ammettendo così di fatto una realtà che non è; prima perché scientificamente va classificato come il risultato di una ricombinazione cromosomica derivata dall’ormai famigerato fenomeno del crossing-over “eguale” e non da una mutazione genica, secondo perché lo stesso soggetto, pur presente in altri paesi, non è stato mai preso in considerazione per una eventuale classificazione a se stante da nessuna federazione di nessun paese.

Allora, faccio notare, si dovrebbe provvedere, per esempio, a riconoscere anche il cosiddetto “Apple Green” (Verde mela) o Aqua/Turquoise, come chiamato da MUTAVI, che è il prodotto dell’accoppiamento di un Avorio con un Avorio Faccia Bianca che per un fenomeno di allelomorfia multipla si presenta come un soggetto con manifestazione fenotipica intermedia ai genitori e quindi comportamento con dominanza incompleta non rappresentando neanche lui una mutazione ma, per cosi dire, una somma di mutazioni.

Un altro esempio lo possiamo trarre dai fantomatici e misteriosi Fischer “Sable” (Sabbia) ma a tal proposito lascio parlare Dirk Van den Abeele riportando quanto da Lui affermato in un articolo apparso sulla rivista Alcedo dal titolo IL FISCHER VERDE  dove fra l’altro scrive: “....... Nei soggetti di tipo blu abbiamo notato che a volte la nuca era totalmente sbiancata perché l’eumelanina  era stata sostituita dalla psittacina incolore (nei soggetti blu, il rosso diventa incolore, ma questi uccelli hanno la predisposizione a produrre troppa psittacina rossa  e non abbastanza eumelanina una volta trasportati nuovamente nel verde). Questi soggetti erano di solito restituiti all’allevatore (nel senso che non venivano accettati all’ingabbio n.d.r.) perché non rispettavano gli standards e gli stessi allevatori li esportavano all’estero. La parte divertente è che all’estero questi soggetti erano considerati una mutazione, chiamata “sabbia”. Nel tipo verde questi uccelli avevano una testa completamente rossa, mentre nel tipo blu presentavano una testa tutta bianca a causa della riduzione della psittacina colorata. Alcuni personaggi hanno cercato di trarne un beneficio (probabilmente a causa dell’ignoranza) nell’affermare che questa fosse certamente una nuova mutazione in quanto accoppiando questi “Sabbia” con un ancestrale il risultato era un colore intermedio. È in effetti,……, ma questo non vuol dire che si tratti di una mutazione. È semplicemente la trasmissione ereditaria, perché la discendenza eredita le caratteristiche di entrambi i genitori. Tra l’altro anche combinando Personata con Fischeri si ottengono dei soggetti intermedi, che però non sono certamente mutazioni. …In altre parole, qualche furbacchione, trova sempre il modo di immettere sul mercato un uccello mal colorato. Questo evidenzia come un’errata selezione di uccelli può portare ad un fenotipo totalmente nuovo. Se non stiamo attenti questi soggetti così selezionati possono in ultima analisi mettere a rischio il tipo ancestrale senza che ce ne rendiamo conto dal momento che un gran numero di allevatori comincerà a considerare normale una nuca troppo rossa.…………”.

A me pare che ogni commento sia superfluo in quanto appare evidente il parallelismo con il soggetto in discussione. Tanto per curiosità il paese dove sono stati scaricati in gran numero questi soggetti è la Thailandia ed infatti se provate a visitare qualche sito di allevatori di Inseparabili di quel paese troverete ancora che vi propongono la nuova mutazione (?) Fischer “Sable”.

Allora vogliamo fare i Thailandesi di turno e farci ridere alle spalle da chi ha iniziato a fare circolare questi soggetti Lutino anomali a discendenza Cannella? Direi proprio che non è il caso. A noi sembra che quanto affermato fin qui sia argomento valido e convincente per una serena, sensata e definitiva presa di posizione circa la non praticabilità della ipotesi di studiare uno standard per questi soggetti.

Per il resto vogliamo segnalare senza polemica alcuna, ma per mera precisazione scientifica che, per quanto riguarda i Lutino sporchi, le tracce di colore (beige tenue) rilevate sulle remiganti sono da attribuire ad Eumelanina nera e bruna e non a Feomelanina nel senso che è presente una residua e limitata attività di sintesi del pigmento melanico dovuta essenzialmente all’Eumelanina nera e bruna conferita  dall’eredità Cannella.

Parimenti, non risulta perfettamente corretta, ne tanto meno provata, l’interpretazione secondo la quale, questa manifestazione, possa essere ricondotta a quelle verificatasi nell’Ala Merlettata dell’Ondulato e nel Canarino Satinè.

Sono fenomeni tutti riconducibili a processi di ricombinazione cromosomica ma hanno presupposti e caratteristiche diverse anche in considerazione degli effetti finali sul fenotipo. In pratica, fenomeni di crossing-over accadono spesso ed in ogni specie di ogni genere di animali, compreso l’uomo, ma non è detto che, pur avendo alcune caratteristiche in comune, debbano essere considerate la stessa manifestazione di uno stesso meccanismo genico in tutti quei soggetti ove si innesta tale processo. Se tale processo fosse riscontrabile in specie diverse ma appartenenti allo stesso genere allora potrebbe essere presa in considerazione tale affermazione ma trattandosi di specie appartenenti a generi diversi allora bisogna essere più prudenti.

Per quanto attiene, infine, l'ipotesi di proposta di una categoria che comprenda tutte le altre mutazioni non standardizzate a giudizio globale, nel sottolineare che già esiste la voce "altre mutazione serie Verdi e serie Blu" (vedi tabella ultimo Campionato Italiano allegata all'articolo “Quale nomenclatura?”), noi pensiamo, a questo punto, che sarebbe invece da valutare eventualmente un'altra ipotesi e cioè prevedere, per manifestazioni a carattere Specialistico e Rassegne Nazionali, delle categorie per mutazioni che comprendano sottocategorie indistinte sottoposte a giudizio globale o sommario con classifica unica. Per capire meglio quanto vogliamo dire facciamo degli esempi: 

Roseicollis Opalino   categoria che racchiude le sottocategorie
• Opalino Faccia rosa
• Opalino Faccia Arancio
• Opalino Avorio ed Avorio Faccia Bianca
Queste sottocategorie concorrerebbero insieme ad una classifica unica

Roseicollis Diluito   categoria che racchiude le sottocategorie
• Diluito Faccia rosa
• Diluito Faccia Arancio
• Diluito Avorio ed Avorio Faccia Bianca
Queste sottocategorie concorrerebbero insieme ad una classifica unica 

Con la speranza di aver contribuito a fare definitiva chiarezza sui Lutino vogliamo infine sottolineare che condividiamo l’invito di Zoli  rivolto a questa sensibile CTN presieduta dal Giudice Gabriele Perdetti  affinché esorti sempre di più i giudici del settore ad effettuare giudizi più uniformi ed omogenei possibili e quanto più aderenti agli standards attuali anche attraverso circolari e corsi di aggiornamento organizzati anche in concomitanza alle mostre più significative del settore.

 

20. 03. 2008 (aggiornato il 21.07.2008)